sabato 5 dicembre 2015

Segnalazione "Nella fine...il principio" di Paolo Santamaria

Ciao a tutti, e scusate davvero per il lungo periodo di inattività, ma tra l'università e qualche piccola attività lavorativa ho trovato poco tempo per dedicarmi al blog.
Riprendiamo con interviste e segnalazioni di autori esordienti! Oggi voglio segnalarvi "Nella fine... il principio", un interessante romanzo di formazione scritto da Paolo Santamaria ed edito da Lettere Animate. Ecco a voi tutte le informazioni necessarie


Sinossi: Adam Calden, diventato ormai un uomo e padre di famiglia racconta quella che è stata la sua vita dalla nascita fino ad oggi.Nel corso della storia ci presenterà la sua famiglia,i suoi amici e ci renderà partecipi degli eventi lieti e non che hanno caratterizzato la sua crescita e che lo hanno lentamente aiutato a diventare,dopo varie difficoltà e momenti bui,nell'uomo sereno e felice che è adesso.
Disponibile su: In formato digitale su Amazon e quasi tutti gli store. (così mi ha detto la C.E.) Prossimamente disponibile anche in versione cartacea.
Breve Biografia: Nasco il 4 Giugno 1987 a Montegranaro,un paese in provincia di Fermo (nelle Marche) ma vivo e risiedo in un altro paese (Rapagnano) vicinissimo a quello in cui sono nato. Attualmente disoccupato e in cerca di lavoro,vivo ancora in famiglia e mi sono diplomato all'Istituto Statale d'Arte di Fermo.
 
Titolo: Nella fine...Il principio
Autore: Paolo Santamaria
Editore: Lettere Animate Editore
Genere: Narrativa
Numero pagine: 170
Data della pubblicazione: 10 Novembre 2015
Prezzo: € 1.49
 

domenica 4 ottobre 2015

Tutte le recensioni a "Facemmo l'amore una notte di maggio"

Ciao a tutti ragazzi.
 Con questo post voglio, per una volta, tirare un po'l'acqua al mio mulino. Come ben saprete, ogni romanzo viene recensito da diversi blog, e le recensioni possono essere positive o negative. Le recensioni, poi, appaiono su internet. Due ultime recensioni, positive, misteriosamente su internet non appaiono.
 Ora, fino a questo momento ho ricevuto due recensioni negative, e non ho fatto nulla per nasconderle. D'altro canto, però, mi infastidisce che quelle positive non compaiano. Ho così deciso di creare un post sul mio blog in cui, di volta in volta, pubblicare i link delle recensioni che ricevo, siano esse positive o negative.
 A presto e buona domenica ^_^

 http://paginedellenostrevite.blogspot.it/2016/03/recensione-di-un-lettore-facemmo-lamore.html
http://danielaruggero.blogspot.it/2016/02/facemmo-lamore-una-notte-di-maggio.html
http://rainbow1603.blogspot.it/2016_04_01_archive.htmlhttp://rainbow1603.blogspot.it/2016_04_01_archive.html
https://irenesartori.wordpress.com/2015/10/03/recensione-letteraria-facemmo-lamore-una-notte-di-maggio/
https://ilrifugiodellircocervo.wordpress.com/2015/09/07/facemmo-lamore-una-notte-di-maggio-andrea-domenico-schiuma/
http://chelibroleggere.blogspot.it/2015/04/facemmo-lamore-una-notte-di-maggio.html
http://cinebooksblog.blogspot.it/2015/04/recensione-facemmo-lamore-una-notte-di.html
http://unoscaffaledilibri.blogspot.it/2015/07/recensione-facemmo-l-in-una-notte-di.html
http://thebookthiefblogger2.blogspot.it/2015/07/ultima-tappa-del-blogtour-recensione.html

sabato 26 settembre 2015

segnalazione/intervista a Michele Sbriscia

Salve a tutti, lettori. Oggi voglio segnalarvi un romanzo di Michele Sbriscia, "Araba fenice", edito da Lettere Animate. Un romanzo con venature thriller e amorose. Seguirà poi l'intervista all'autore. Ma ora bando alle ciance, e largo alle informazioni!

Sinossi:  Andrea è un giovane neo imprenditore, appassionato di viaggi. Ama la lettura e passa intere giornate in biblioteca. È perdutamente innamorato di Kari, ragazza tunisina da poco giunta in città. Entra in possesso casualmente di un documento cartaceo, scritto probabilmente dal famoso alchimista Cagliostro. Ma sulle tracce dell'antico reperto reperto ci sono loschi e pericolosi individui pronti a tutto!
Tra improvvisi balzi spazio-temporali e fughe repentine, Andrea dovrà vedersela anche con un terrificante killer giunto dall'Africa. Riuscirà a proteggere la sua amata Kari e a risolvere l'arcano mistero celato nell'indecifrabile foglietto scritto col sangue?


Biografia Autore: Michele Sbriscia è nato a Fano (PU) l’8 Agosto 1970. E’ sposato con Lara e ha 2 figli, Giorgia e Matteo. E’diplomato in elettronica ed ha la fortuna di lavorare nel settore da venti anni. Questa è la sua prima fatica.


 Titolo: Araba Fenice
 Autore:
Michele Sbriscia
 Genere: Trhiller, giallo
 Prezzo: 1.99

 Formato: E-book
 Pagine: 219
 Dove acquistarlo: http://www.amazon.it/Araba-Fenice-Michele-Sbriscia-ebook/dp/B00YWH19KW/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1435174928&sr=8-1&keywords=sbriscia


E ora la parola all'autore.


Apprendiamo dalla tua biografia che sei diplomato in elettronica. Come ti è sorta la passione per la scrittura?
La mia passione in realtà è la lettura. Mi entusiasmo davanti un buon  libro, specialmente se riesce a farmi "navigare" con la mente.
Poi un avvenimento psicofisico molto FORTE, ha "stravolto" la mia vita, tanto da farmi cominciare a scrivere le emozioni da me provate. Quasi spontaneamente è venuto tutto di seguito. E mi è piaciuto tanto! Naturalmente per posso svelare questo speciale evento, visto che è raccontato nel libro!

Definisci questo romanzo come la tua prima "fatica". Quali sono, secondo te, le principali difficoltà che uno scrittore deve affrontare per scrivere il proprio romanzo e pubblicarlo?
Tempo. Occorre avere tanto tempo da dedicare alla lettura di parecchi testi, alla ricerca di materiale inerente. Poi mettere i pensieri nero su bianco.
Infine aggiustarlo, adattarlo, correggerlo e rileggerlo migliaia di volte per non commettere errori e renderlo il più simile ad un libro vero.
Poi la sfida finale di trovare un editore EAP che creda nel manoscritto.
Il mio libro è stato scritto tra il 2007 e il 2008, anni in cui per lavorare prendevo il treno. Avevo diverse ore a disposizione tutti i giorni della settimana.
Il contratto è venuto dopo molti anni, nel 2014, grazie a Lettere Animate Editore.

Andrea, il protagonista dell'opera, è un neoimprenditore appassionato di viaggi. Ti rispecchi nel protagonista?
Ad Andrea ho affidato molte miei passioni, tra cui quella di viaggiare. Chi mi conosce bene, può trovarmi in molte pagine del libro.
Comunque Andrea non è il protagonista, ma gregario come tutti gli altri personaggi. Il continuo evolversi degli eventi e i luoghi stessi sono i protagonisti assoluti!

Ti va di raccontarci il viaggio più bello che tu abbia mai fatto?
Ho viaggiato molto, specialmente in Italia. Un po’ nell’Europa mediterranea e Asia medio orientale.
Quello che amo di più del viaggiare è la ricerca delle mete da visitare, progettare e creare la vacanza.
Il viaggio più bello è sempre l’ultimo, ma quello che mi è rimasto più nel cuore è quello in Andalusia.

Andrea è innamorato di una ragazza tunisina, Kari. Come giudichi i recenti fenomeni immigratori che interessano il Mediterraneo?
L’argomento è molto delicato e complesso. In sintesi, credo fermamente che la maggior parte di Loro fugga dal proprio paese e dalla proprie case per conflitti militari, politici, religiosi. Altri dalla convinzione di trovare un lavoro, del benessere o prosperità economica.
Alcuni non hanno più niente, se non i propri familiari.
Ma l’Europa non è pronta per accoglierli: la crisi economica che perdura ormai da anni, la carenza di lavoro che sembra non voler cessare, la paura degli occidentali di incontrare per strada fanatici religiosi o terroristi la fanno da padrone.
Mettiamoci nei loro panni: cosa faremmo noi a parti invertite? Quanti dei nostri bisnonni o prozii  sono andati via dall’Italia in cerca di lavoro, benessere o ricchezza in un passato non molto lontano?

Sempre il protagonista entra in possesso di un manoscritto probabilmente scritto dal chimico Cagliostro. La scienza ha sempre ispirato la letteratura (un esempio su tutti, Frankenstein). Chi, invece, ha ispirato il tuo romanzo?
Il mio scrittore italiano preferito è il Magister Valerio Evangelisti, scrittore bolognese della fenomenale saga dell'inquisitore medioevale Eymerich (al quale, nella mia storia, ho dedicato un cammeo!).
La sua struttura dei romanzi, primo fra tutti Cherudek che è il mio preferito, è molto interessante; più storie sono strettamente interconnesse, ma il collegamento risulto chiaro solo verso la fine del romanzo.
Nel mio libro due storie apparentemente disconnesse tra loro si susseguono, con improvvisi balzi spazio-temporali. Una delle due vicende è volutamente confusa, priva di senso logico, con un linguaggio totalmente
differente dall’altra. Si congiungeranno in un solo punto. E li il lettore avrà ben chiaro la struttura del libro. 

Ci lasci con un consiglio a tutti coloro che vogliono scrivere il loro primo romanzo?
Posso solamente incitare i miei colleghi lettori e futuri “scrittori” (anche se io non mi sento come tale!) di leggere tantissimo. Io sono stato baciato dalla fortuna e mi si è aperta una finestra temporale durante la quale sono riuscito a sviluppare una trama (spero!) convincente e accattivante. Ma il mio è solo un caso. Magari Voi amici avete un dono speciale di cui non siete a conoscenza! Abbiate coraggio e provate a scrivere ogni qualvolta Vi viene in mente un pensiero, una riflessione o un’idea. Metteteli nero su bianco, magari alla fine uscirà qualcosa di buono!
Grazie Michele e buona fortuna con il tuo romanzo!

lunedì 21 settembre 2015

Sulle conoscenze storiche delle Miss e su cosa denigra la donna e cosa no

Dato che in queste ore sembra che non si parli d'altro, volevo esprimere la mia sulla gaffe della nuova Miss Italia.
 L'imputata in questione si chiama Alice Sabatini, e ieri è stata eletta, come già detto, Miss Italia. Alla domanda di Claudio Amendola, che le chiedeva in quale epoca le sarebbe piaciuto vivere e quale personaggio storico avrebbe voluto essere, la Sabatini rispondeva così:

"Nel'42, per vedere realmente la Seconda Guerra Mondiale. Sui libri ci sono pagine e pagine, io volevo viverla, tanto so' donna e il militare non l'avrei fatto e me ne sarei stata a casa".

E qui è iniziato lo sfacelo.
 Qualcuno ha ritenuto questa risposta indelicata, poiché la guerra è una realtà presente ancora oggi in molti Paesi: basti pensare a quello che sta succedendo in Siria, in Iraq e in molte repubbliche africane. Questo ragionamento, però, porterebbe a mettere in accusa qualsiasi frase in cui si rilevi un problema che sussiste all'estero e non in Italia. Anche una banalissima frase come:"Sono contento di non avere l'ebola" potrebbe a questo punto risultare offensiva per tutti i Paesi in cui invece, purtroppo, la gente muore ancora di ebola.
 "Ma non poteva scegliere la belle époque? Nessuno le avrebbe rinfacciato niente". Forse a qualcuno bisognerebbe far notare che la storia dell'umanità è costellata di guerre, e che anzi, sono molti di più i periodi in cui si è combattuto che quelli in cui ha regnato la pace. E poi, che male c'è ad essere affascinati da UNA guerra(non dalla guerra in generale)? Anche a me sarebbe piaciuto assistere alla Rivoluzione Francese: certo, magari senza correre il rischio di essere ghigliottinato per uno starnuto.
 Il punto sul quale però si sofferma più gente è che la frase dell'imputata Sabatini sminuirebbe il ruolo della donna nel corso del secondo conflitto mondiale. E questo è innegabilmente vero: poche donne sono andate sul fronte, ma molte hanno combattuto insieme ai partigiani, o li hanno aiutati materialmente, ad esempio, trasportando armi sottobanco o facendo viaggiare informazioni. E molte, come naturale in guerra, ci hanno rimesso le penne.
 Ha ragione, quindi, chi critica l'infelice uscita della Sabatini con questo criterio.
 Ma ci stiamo dimenticando di una cosa fondamentale.
 Ossia: tutto avviene nel contesto di un concorso di bellezza.
 Cosa si dovrebbe premiare in un concorso di bellezza? La bellezza, appunto o, al limite, talenti legati al mondo dello spettacolo: la capacità di cantare e di recitare, per dire. Non di certo le competenze storiche o intellettuali delle candidate.
 Lo dico da grande appassionato di storia. Se un giorno mi presentassi a un fittizio concorso di conoscenze storiche e mi proponessero una domanda di chimica, di cui non so un beneamato niente, io non saprei rispondere, e il giudizio di un'eventuale giuria non dovrebbe tener conto di questa mia mancanza.
 Vi aspettereste che un cane miagoli? O che un elefante squittisca? Immagino di no. Ecco, per lo stesso motivo non c'è nessuna logica nell'aspettarsi che una concorrente di un concorso di bellezza abbia delle conoscenze storiche e intellettuali approfondite. Stop. Certo, se ne avesse ancora meglio, ma non passi il solito luogo comune secondo cui una persona (e dico PERSONA, non donna) che è bella è necessariamente stupida.
 Finisco questo mio sproloquio con un'ulteriore precisazione. L'esternazione della ragazza è, come detto, senza dubbio fuori luogo. Ma, amici cari, non denigra il ruolo della donna (in generale) più di quanto non lo faccia guardare una trasmissione di Barbara d'Urso, il Grande Fratello o, peggio ancora, picchiare la propria moglie o andare a prostitute.
 Per cui, amici e amiche care, che criticate questa ragazza che ha certamente detto una cavolata, se guardate il Grande Fratello o una trasmissione della D'Urso, o picchiate vostra moglie o andate a prostitute, fatevene una ragione.
 La vostra incoerenza denigra la donna molto più dell'affermazione di questa Alice.
 P.S.: pubblico l'articolo senza foto solo perché, misteriosamente, oggi il pc non riesce a caricarle.

lunedì 7 settembre 2015

Segnalazione romanzo "La grazia dell'acqua" di Rossella Padovano

Ciao a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Come detto, da settembre il blog ha ripreso le sue normali attività. Oggi voglio proseguire con la segnalazione di un romanzo. Si tratta de "La grazia dell'acqua", di Rossella Padovano, edito da Lettere Animate. Un romanzo con venature fantasy che saprà affascinare molti di voi. Ecco a voi, quindi, tutto ciò che c'è da sapere su questo romanzo e sulla sua autrice.

Sinossi : Solo la profonda grazia dell'acqua potrà unire gli opposti. 
In un mondo medioevale risorto dalle ceneri di quello attuale, due popoli diversi, sono stati divisi dalla guerra. Sottoposti a duri allenamenti sin da bambini, i Rosensin, atei, vegetariani, fumatori d’erba, sono riusciti a trasformare i limiti del loro fisico esile in punti di forza, diventando, uomini e donne, abili guerrieri. Tuttavia rimane un loro punto debole, l’acqua. Malgrado agilissimi essi non sanno nuotare. 
Conservatori e onnivori, gli Ardesiani pregano i loro dei con ardore, trascorrono un’infanzia serena e mandano solo gli uomini in guerra. Certi della loro superiorità essi tollerano sempre più a fatica la tregua con Rosemund e frequenti sono le dispute armate tra i giovani di entrambi i popoli. 
Evan, figlio del Re di Ardesia, studioso di scienze e abile spadaccino sfida spesso la principessa di Rosemund, ragazza audace e sfrontata, in veementi duelli. Pur arrivando a desiderare l’uno la morte dell’altra, una notte si incontrano senza riconoscersi ad un ballo in maschera. 
Dopo la festa, tra i due giovani inizia una drammatica relazione che li spinge a sfidare la preclusione per la quale i matrimoni tra le due razze non sono ammessi.  
Il potente e illuminato Percy-Bysse, abile commerciante inviso al re di Ardesia per la sua influenza sull’economia del regno, aiuta e consiglia i due giovani a tessere la loro storia d’amore. 
Dopo complicate vicende le famiglie accettano le volontà dei due amanti, ma nel frattempo, una presenza oscura sta per calare una nuova ombra sul loro destino. 

La Grazia dell’Acqua è un romanzo che tratta i temi classici della narrativa, amore e odio, con contaminazioni provenienti dal mondo fantasy. Come scrittrice sono affezionata a entrambi i generi, passando per Shakespeare e i suoi meravigliosi testi, Viginia Wolf e la sua scrittura moderna, Jane Austen con i suoi personaggi così reali e romantici e molti altri, non potrei citarli tutti. Mi lascio «contaminare» molto volentieri, mi stimola. Credo che si dovrebbe leggere il mio libro per conoscere dei personaggi interessanti e ricchi, il potente e illuminato Percy-Bysse, Evan, cadetto di Ardesia e la sua passione per le spade e la scienza, Sofia, principessa risoluta e audace che impara a sfidare i suoi limiti o ancora l’austero e spietato Braent, sono personaggi le cui storie, incrociandosi tra loro, incrociano anche le sorti dei regni di Ardesia e Rosemund, due culture opposte e avversarie. Oltre alle loro vicende, che si intrecciano inevitabilmente nonostante le distanze e la rivalità atavica tra i due regni, anche i sentimenti dei personaggi saranno sottoposti ad ardue contese in un tragico crescendo dove l’amore vince e perde.
L'autrice:  Rossella Padovano ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di Napoli prima di diventare stilista e designer di moda e accessori per diverse aziende italiane ed estere.
Docente allo IED di Roma per dieci anni è sempre stata attratta da tutte le forme di comunicazione. La vita lavorativa l’ha portata a viaggiare frequentemente in Europa e Oriente dove trascorre circa trenta giorni all'anno tra India, Vietnam, Cina e Hong Kong. Una delle ragioni per cui nasce il racconto ė proprio dovuta agli stimoli e alle riflessioni raccolte durante questi viaggi attraverso i contatti con la gente e le lunghe ore trascorse negli aeroporti, guardando e registrando i modi di fare e di vivere di persone di altre culture.
Il coraggio di scrivere La Grazia Dell'Acqua, primo racconto dell’autrice, ė dovuto anche a loro.
Dati libro: 
Titolo: La Grazia Dell’Acqua
Autore: Rossella Padovano
Editore: Lettere Animate
Genere: romanzo con contaminazioni fantasy
Prezzo: 2,99€
Stores:
http://amzn.to/1KDRYW1
http://bit.ly/1Ib0IOp
http://bit.ly/1LnoJW2
 


martedì 1 settembre 2015

Post rientro e iniziativa per emergenti

Bentornati, lettori di Pagine delle nostre vite! Come state? Come è stata la vostra estate? E'arrivato settembre, e con questo riprendono le attività del blog.
Voglio riprendere con un'interessante iniziativa, che interesserà di certo agli amici lettori romani. Si terrà infatti, per ben due mesi, in zona Eur, un'interessante iniziativa dedicata a tutti gli scrittori emergenti. Vi allego qui sotto il comunicato che mi è stato mandato, con informazioni più dettagliate e precise.

"A partire dal 26 Settembre fino al 28 Novembre 2015 si terrà La Rassegna degli scrittori emergenti a Roma in zona Marconi, nel cuore dell’Eur.
L’evento si svolgerà ogni sabato a partire dalle 17 presso #Skarabocchio in via Giuseppe Bagnera 31/35 ed ogni appuntamento vedrà protagonista uno scrittore emergente che presenterà la sua opera, potrà parlare di tutto ciò che concerne il libro, sarà intervistato dalla Blogger Eleonora Marsella, lasciando il tempo al pubblico di far domande e a fine evento sarà possibile deliziarsi con un buffet di prodotti tipici Salentini. Tutta la presentazione sarà seguita dalla Fotografa romana Federica Girardi e in alcuni casi sarà presente il canale tv TeleRomana.
La rassegna degli scrittori emergenti è organizzata e realizzata dalla giovanissima Blogger Eleonora Marsella che, lavorando a stretto contatto con gli scrittori da ormai diverso tempo, ha capito la difficoltà e l’esigenza nell’organizzare la propria presentazione del libro, per questo ha voluto presentare un progetto così ambizioso, dalla durata di due mesi, con appuntamento ogni weekend dalle 17.
Il programma è ricco e articolato, ogni presentazione vedrà uno scrittore diverso da qualsiasi punto di vista, la rassegna partirà il 26 Settembre 2015 e vedrà protagonista il Poeta ermetico Marco Patuzzi, seguirà il 3 Ottobre Lorenzo Vercellino, il 10 Ottobre Diego Cigolini, 17 Ottobre Arnaldo Ninfali, 24 Ottobre è la volta di Cristoforo De Vivo e Lisa Di Giovani, 31 Ottobre Francesco Dall’Alessandra, 7 Novembre Vittorio Piccirillo, 14 Novembre Giancarlo di Giovine, 21 Novembre Silvia Fasano Genisio e 28 Novembre in chiusura Viviana Sassi.
Ti piacciono i libri e le presentazioni? Allora non potrai mancare alla Rassegna degli scrittori emergenti. Info su www.ilblogdieleonoramarsella.it"

martedì 7 luglio 2015

Segnalazione di "Ombre" di Claudia D'Amico

 
 
 
 
Salve a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Tra pochi giorni il blog andrà in vacanza. Prima di lasciarci, e di vederci presumibilmente dopo ferragosto, vi dono questa segnalazione. Si tratta della raccolta di racconti "Ombre", scritta da Claudia D'Amico e pubblicata da Lettere Animate. Conosciamola meglio :)
Sinossi: Ombre, la prima raccolta di racconti edita da LA di Claudia D'Amico, presenta al lettore tre diverse visioni della vita, legate attraverso un unico filo conduttore: il dolore, l'amore e la speranza. Racconti crudi e aspri, dai tratti drammatici, capaci di travolgere il lettore.
Una raccolta di racconti intensa, ricca di idee e colpi di scena. Un modo di scrivere diretto e accattivante, un filo conduttore sonoro che regala emozioni e riflessioni a chi legge. Un modo unico di interpretare la vita.
 
 
Titolo: OMBRE
Autore: Claudia D'Amico
Editore: Lettere Animate
Genere: raccolta di racconti
 
 
 

sabato 4 luglio 2015

Recensione "Perfect Sensuality" di Red Rose

Ciao, lettori di Pagine delle nostre vite. Oggi vi lascio la recensione di "Perfect Sensuality", un romanzo erotico edito da Lettere Animate. Devo essere sincero, non è il mio genere, partivo un po'prevenuto nella lettura, ma il romanzo di Red Rose (pseudonimo dell'autrice) nel complesso mi ha convinto. E adesso vi spiego perché :)

Spendiamo qualche parola sulla trama, prima di tutto. La storia inizia in America, e vengono presentati due personaggi, due avvocati tra i migliori del continente: Joe Stevenson e Thomas Klayton. Il primo di questi, detto "Lo squalo d'America", si reca in Brasile per curare un caso, e viene coinvolto in un pericoloso giro di prostituzione minorile, gestito da un ricchissimo petroliere verdeoro, Neshiville. Durante la sua avventura in Brasile Joe conoscerà Miguel, una delle vittime di Neshiville, e se ne innamorerà.
 Giungiamo, quindi, al primo punto saliente di quest'opera: si tratta di un romanzo omosessuale. E l'omosessualità, per parlare del primo merito dell'autrice, è trattata con sincerità. L'omosessualità non è né una malattia né una forma superiore rispetto all'eterosessualità. L'amore eterosessuale è del tutto identico a quello etero. C'è quello sincero, quello falso, quello interessato.
 Certo, non essendo omosessuale devo dire che le scene di sesso non mi hanno di certo eccitato. Devo però riconoscere che queste scene sono ben inserite all'interno della narrazione, e che, cosa non da poco, non sono mai volgari. Da notare, inoltre, che la storia non va avanti a furia di rapporti sessuali. Il romanzo, almeno a mio modo di vedere, è essenzialmente un thriller. All'interno del quale sono ben inserite le "sfumature" (dato che oggi va molto questo termine) di erotico.
 La trama regge. I personaggi, forse, in alcuni punti, appaiono invece un po'stereotipati. Una maggiore caratterizzazione avrebbe forse giovato ulteriormente al romanzo. La lettura procede sempre più o meno velocemente.
 Il vero punto debole dell'opera è l'aspetto grammaticale-sintattico. Punteggiatura rivedibile, troppi errori per trattarsi di semplici sviste ("Sì" affermazione scritti senza accento, "lì" avverbio di luogo senza accento, "Nè" negatorio senza accento e l'elenco potrebbe ancora continuare). Nulla che, però, non sia correggibile con un sano editing.
 In breve, "Perfect Sensuality" è un buon romanzo, che piacerà sicuramente agli amanti dei thriller e dell'erotismo LGBT, che con una buona revisione bozze può diventare un'ottima opera.
 Tre stelline e mezzo si confanno a quanto ho letto.

mercoledì 1 luglio 2015

Intervista a Mauro Colarieti, autore di "Costellazione di brufoli"

Buon pomeriggio a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite :) Oggi intervistiamo Mauro Colarieti, autore di "Costellazione di brufoli", un romanzo edito da Lettere Animate sull'adolescenza e l'omosessualità. Ecco a voi quello che Mauro ci ha detto.


Ciao Mauro, e grazie per averci concesso questa intervista.

 Cominciamo a parlare di te, prima di tutto. Come ti sei avvicinato alla scrittura, e come ti è venuta l'idea per scrivere questo romanzo?

 L’approcciarmi alla scrittura è avvenuto qualche anno fa: semplicemente, mi ero stufato dei videogiochi. Sai, anche quelli che ti permettono di compiere delle scelte riguardo ai personaggi in realtà hanno degli schemi che non puoi togliere. Certo, nella scrittura ci sono la grammatica, la coniugazione dei verbi. Sono anche questi degli schemi, ma si può costruire di tutto da queste basi. L’ho imparato verso la quarta elementare. Sono un po’ tardo, lo so.

La storia nasce a caso, fondamentalmente mi trovavo su Tumblr su un photoblog che condivideva immagini di campi scout e montagne. Da lì ho cominciato a scrivere a ruota libera su Campus, la seconda parte del romanzo. Ero una macchinetta, digitavo sulla tastiera senza neanche guardare le lettere. Era una scrittura a ruota libera, e l’ho amata. Dal primo tentativo fino al manoscritto finale.

 

 Come sei venuto in contatto con la tua editrice, Lettere Animate?

 Dopo aver finito il libro, ho deciso di scaraventarlo sulle mail di un po’ di editori. Grazie al forum Writer’s Dream ho trovato nomi di case editrici molto interessanti, e la Lettere Animate mi è sembrata moderna ed ambiziosa, un po’ come il mio romanzo. Ci ho visto giusto: ora è stata acquisita dalla Boré SRL (quella di youcanprint.it), segno che LA si sta muovendo davvero bene nel mercato editoriale italiano, che non si trova esattamente in una condizione sublime al momento.

 

 Uno dei temi più importanti nel tuo romanzo è l'omosessualità. Tu stesso definisci gli Artisti del retrobottega "una vera e propria mafia di liceali gay". Hai mai la sensazioni che gli omosessuali vengano visti come una casta cattiva?

Abbastanza, a volte lo penso pure io. Cioè, parlare di gay come una casta è già di per sé un problema. La critica nel mio libro è, insomma, più particolare rispetto ai tipici attacchi verso gli omofobi: sono stufo di quelli che (quelli che credo sia fondamentale sottolinearlo, perché non sto generalizzando) tirano in ballo i gay in ogni situazione, facendo girare la propria vita attorno al proprio orientamento sessuale. Sul serio, dicono di volere l’uguaglianza, ma da come si espongono come “diversi” e “migliori”, si comportano davvero come una mafia. Va bene lottare per i propri diritti, ma spesso si dimentica che bisogna più che altro trovare il giusto equilibrio tra parità e diversità.

 

Nel romanzo enfatizzi una società in cui gli atteggiamenti omofobici vanno scomparendo e dove l’orientamento sessuale è un’etichetta sociale soltanto in apparenza. Credi che la nostra società sia avviata verso una maggiore accettazione dell'omosessualità?

Collegandomi a quanto detto prima, trovo ci sia un contrasto molto confuso. Da una parte vengono difesi fin troppo, i gay vengono visti come una razza superiore, perfetta; vengono gonfiati come dei palloncini, fatti vedere come dei geni del design e persone deliziose, buone, gentili. Dall’altra persistono movimenti idioti contro gli omosessuali (*coff coff* Festa della famiglia *coff coff*). Non capisco cosa ci guadagnino ad abbattere i diritti altrui? Tolgono qualcosa agli etero? No, allora perché provare tutta questa cattiveria per gli altri?

 

Capitolo musica. Nel romanzo sono presenti riferimenti a Mina, ai Cage the Elephant e altri ancora. Qual è il tuo rapporto con la musica? La ascolti quando scrivi?

La sto ascoltando anche ora, se può interessarti! Senza musica scrivo poco, quando sono ispirato è perché ho un nuovo album che mi accompagna di sottofondo. Adoro come le canzoni plasmino ciò che scrivo, mi esalta un sacco. Sempre in inglese, però, quelle in italiano faccio fatica ad ascoltarle perché capisco tutte le parole ed è veramente straziante provare a scrivere qualcosa mentre è come se ti “dettassero” altro. Con l’inglese me la cavo, sia chiaro, ma non ho difficoltà a non pensare a tradurre le frasi che escono dalle casse del mio computer.

 

Dal punto di vista tecnica, nella scrittura del romanzo utilizzi fino a cinque punti di vista. Ci sono altre tecniche, utilizzate o meno in questo romanzo, che ti ispirano?

Il romanzo a quattro mani. Vorrei davvero provare a lavorarci con qualcuno, ma non ho ancora trovato uno scrittore che mi ispiri una collaborazione (non che non siano bravi, assolutamente, o che io sia meglio di loro, ma non ho trovato qualcuno il cui stile potrebbe creare qualcosa di strano e particolare con il mio).

Anche scrivere sotto
forma di sceneggiatura è uno degli obiettivi che mi sto ponendo, ho iniziato da poco perché voglio andare a studiare Film Production in Inghilterra per l’Università. Poi, anche la scrittura sotto forma di flashback mi ispirava, e ho concluso un romanzo poco tempo fa utilizzando questa tecnica.

In generale, però, ho la testa piena di idee, come tutti penso, e mi piace metterle in pratica senza pensare a quanto siano difficili o altro. “Mi butto”, diciamo.

 

Nell'estratto del libro che ci hai lasciato scrivi:" Non vogliamo più far parte della costellazione adolescenziale, la costellazione dell’apparecchio per i denti, degli occhiali da vista e delle costole sporgenti.

Noi non siamo più parte della costellazione di brufoli; noi vogliamo andare oltre". Come hai vissuto tu, o stai vivendo, il passaggio dall'adolescenza alla maturità?

Mi sto arrendendo. Sai, fin da piccolo volevo essere adolescente e ora che sto crescendo mi sento triste. Penso che gli adolescenti saranno sempre una parte importante dei miei romanzi, film, videogiochi preferiti. E’ il momento delle scoperte, delle emozioni più forti. Sono davvero innamorato dell’adolescenza, staccarmene si sta rivelando molto difficile.

 

 I ragazzi, come scrivi tu, vogliono andare oltre. È per questo che, magari, a volte incorrono in comportamenti pericolosi?

Vogliono conoscere i propri limiti, senza dubbio. Il pericolo è qualcosa che attrae l’uomo dall’alba dei tempi, e quando pensi di essere giovane, immortale, di non aver bisogno di andare avanti... beh, sì, allora è ciò che rappresenta la tua domanda. Ci sono davvero tantissimi ragazzi con la testa sulle spalle, invece, ma di loro non si parla. Si parla dei telefonini che rubano la comunicazione verbale, dell’essere viziati, dei genitori che vanno a lamentarsi dagli insegnanti. Ci si lamenta di droghe, alcol e sesso. Insomma, si esagera e si generalizza. Non si può nascondere che certe cose facciano parte della mia generazione, ma non si può neanche definire la nostra come “gioventù bruciata”. Generalizzare è l’arma dell’asino, secondo me, e per quanto possa essere una risposta naturale e umana per “semplificarsi la vita”, bisogna sforzarsi di andare oltre a questi schemi. Come ci sono ragazzi che buttano giù pastiglie come fossero caramelle, ci sono anche quelli che si divertono a passare il sabato sera a ballare senza toccare nulla, o a guardare un film con qualche amico.

 

 Sapresti dipingere, a grandi linee, come vedi il futuro della nostra generazioni di adolescenti?

Sono un po’ preoccupato, lo ammetto. Passando per le scuole medie per nove mesi l’anno, vedo alcuni nuovi pre-adolescenti atteggiarsi da adulti. Non come facevano alcuni di noi: di più. Il modo in cui si muovono, in cui parlano, in cui si vestono. Ci sono ragazzi che fumano dalla quinta elementare, e li conosco. Sono ragazzi che vogliono essere rispettati e visti come “grandi”, ed è una cosa che si sta evolvendo a spirale a ogni generazione. Anche a molti di noi piaceva apparire adulti, liberi, e, come loro, non eravamo tutti così. Noi, però, guardiamo le foto di seconda media e ridiamo per come eravamo conciati. Loro si sono posti troppo bene, sono troppo grandi per vergognarsi di quel che erano. Ho paura che la loro adolescenza sarà priva di rimorsi, di sensi di colpa. Ho paura che penseranno di avere sempre ragione, che il cellulare sia più importante di un vero amico. Lo vedo anche tra i miei coetanei, e fa male sapere che anche in quella prima era così. Sono molto confuso da come stanno andando le cose, ma ho paura di arrivare a trent’anni e non capire niente dei miei figli, o della generazione 2030. Grazie a Dio, sarà il tempo a decidere, non io.

 

 Ringraziamo un'altra volta l'autore per la disponibilità e gli auguriamo il meglio per il suo avvenire, letterario e non.

domenica 21 giugno 2015

"Il fioraio di Monteriggioni" di Cristina Panepinto: segnalazione

Ciao a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Oggi voglio segnalarvi un altro romanzo. Si tratta di "Il fioraio di Monteriggioni", edito da Lettere Animate e scritto da Cristina Panepinto. Un giallo con venature di rosa che senza dubbio piacerà agli appassionati dei due generi. Ma bando alle ciance, e conosciamo la sinossi dell'opera e qualcosa in più sull'autrice :)


Titolo:  Il Fioraio di MonteriggioniAutore:  Cristina Katia Panepinto
Editore:  Lettere AnimateGenere:  Giallo, con un pizzico di rosa
Pagine: 185
Link d'acquisto: http://www.amazon.it/Fioraio-Monteriggioni-Cristina-Katia-Panepinto-ebook/dp/B00YTFEYK4/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1434872592&sr=8-1&keywords=il+fioraio+di+Monteriggioni
https://store.kobobooks.com/it-IT/ebook/il-fioraio-di-monteriggioni



Sinossi:In una Firenze scaldata dai primi tepori della primavera, la psicoterapeuta Violetta Salmoiraghi riceve una telefonata inattesa. Dopo mesi di silenzio suo marito, il PM Amedeo Cantini, la chiama per informarla del ritrovamento di una giovane modella, abbandonata senza vita in un cassonetto nei pressi del Parco delle Cascine. Per Amedeo le indagini si prospettano particolarmente difficili, perché la vittima è Fiona Aldori, figlia di Emma, suo sofferto e mai dimenticato amore, morta suicida vent'anni prima.
Sebbene Violetta non voglia avere nulla a che fare con la famiglia Aldori, a cui imputa buona parte del fallimento del proprio matrimonio, alla fine acconsente di aiutare Amedeo e si reca a far visita al nonno di Fiona, Saverio Aldori, un prestigioso produttore di vini della Valdelsa, per offrirgli un sostegno psicologico nell'elaborazione di questo secondo tragico lutto.
Da quel momento Violetta si trova coinvolta suo malgrado nei molti misteri che avvolgono il delitto. Insieme al marito comincerà a investigare sugli ultimi mesi di vita della ragazza, addentrandosi in un gioco di specchi fatto di tradimenti, intrighi e bugie, fino alla scoperta di un raccapricciante segreto, dietro cui si nasconde l'ombra omicida del Fioraio di Monteriggioni.
Il romanzo racconta un tema difficile, in cui la componente emotiva e sentimentale gioca un ruolo importante. E' infatti l'amore, o quello che spesso si reputa tale, a trascinare nel baratro le vite dei protagonisti e alla fine sarà questo sentimento a offrire l'unica via di riscatto.


Biografia autrice:

Nata a Milano, si è laureata in Lettere moderne con tesi in Storia del Teatro. A 24 anni si è trasferita a Berlino, dove ha insegnato italiano per stranieri. Ha poi continuato l'esperienza dell'insegnamento a Firenze e attualmente vive a Lecce.
In questa bella città ha cominciato a dedicarsi alla scrittura e il suo primo romanzo "Il Fioraio di Monteriggioni" è nato un po' per gioco, forse dettato dal desiderio di far rivivere sulla carta la suggestiva atmosfera fiorentina.
Ama viaggiare, ascolta tantissima musica e porta con sè sempre qualcosa da leggere, con una predilezione per tutto ciò che abbia anche solo qualche venatura di giallo. Adora il mare e ringrazia la vita per averla portata ad abitare in luoghi tanto differenti, così da imparare a confrontarsii con altre culture.

sabato 13 giugno 2015

Segnalazione/Intervista a Eleonora Scali, autrice di "Uomini bestiali e animali umani"

Ciao a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite :)
Oggi ho il piacere di segnalarvi "UOMINI BESTIALI E ANIMALI UMANI", scritto da Eleonora Scali e pubblicato da Lettere Animate, un’antologia di racconti che fanno riflettere e sorridere allo stesso tempo. I tempi affrontati sono scottanti e di estrema attualità (ad esempio l’omofobia, il bullismo, l’inseminazione artificiale, lo sfruttamento degli animali) ma trattati con originalità, un pizzico di bizzarria e molto umorismo. 
Il filo conduttore di queste sette storie sono gli animali, talvolta protagonisti e quindi umanizzati, talvolta comprimari o semplici comparse ma tutti con un loro ruolo simbolico.
 Per conoscere meglio questo libro, ne citeremo qualche passo e poi faremo quattro chiacchiere con l'autrice. Buona lettura :)




E adesso l'intervista :)
Ciao Eleonora e benvenuta su Pagine delle nostre vite.
Perché la scelta di tematiche scottanti in un libro destinato all’intrattenimento?
Quotidiani e programmi televisivi ci sommergono di resoconti sulla politica corrotta, fenomeni di razzismo, il bullismo fra i giovani, solo per fare qualche esempio. Sentiamo e risentiamo ogni giorno le stesse esposizioni dei fatti e finisce che o ci annoiano o ci lasciano indifferenti. Io ho voluto prendere alcuni di questi argomenti e trasformarli in storie da vivere, nelle quali immedesimarsi, riflettere, arrabbiarsi e magari anche sorridere, talvolta un riso amaro, altre di gusto. 
E l’abbinamento con gli animali come ti è venuto in mente, e perché?
Gli animali li ho utilizzati come elemento simbolico e denominatore comune delle storie. La loro presenza vuole da un lato “alleggerire” la pesantezza dell’argomento e dall’altro dare un “volto” al problema. 
Puoi farmi qualche esempio?
Il racconto d’apertura, ad esempio, affronta la questione dello sfruttamento degli animali che noi umani utilizziamo come cibo, materiale per abiti, aiuto nel lavoro o per farci compagnia. Io ho capovolto la situazione e ho reso protagonista della storia un tacchino che deve preparare il pranzo per la festa del ringraziamento. Ti lascio immaginare cucinando che cosa. 
Alla politica bugiarda e cattiva del racconto “Chi la fa l’aspetti” ho dato il volto del lupo di cappuccetto rosso e ho trasformato il sistema-governo in una partita a Monopoli. Bullismo e razzismo, invece, vengono messi in scena contemporaneamente da due adolescenti di diversa estrazione sociale e da due cani, uno di razza e uno randagio. 
Oltre agli animali le tue storie hanno anche dei personaggi “umani”. Cosa puoi dirmi di loro?
I personaggi li ho costruiti in funzione delle storie ma per essere credibili e verosimili dovevano avere precise caratteristiche fisiche, psicologiche, comportamentali e di linguaggio. Per fare questo ho pescato dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni. Persone che incontro, che ho conosciuto, delle quali mi è stato raccontato o ho letto qualcosa. Il commendatore del racconto “L’incidente” ad esempio è la macchietta di un mio vecchio datore di lavoro, la madre psicopatica di “Un uomo fortunato” è l’estremizzazione della mamma di un mio amico, il bulletto di “Nebbia e Nuvola” è ispirato a certi figli di papà della Milano bene che ho incontrato quando vivevo in quella città.
Se dovessi incasellare il tuo libro in un genere, quale sarebbe?
Di attualità, come ho già detto, ma stemperata da uno stile ironico e sarcastico. Mi piace far riflettere il lettore su temi anche scomodi con leggerezza, possibilmente strappandogli un sorriso.
A quale target pensi potrebbe piacere la tua antologia?
Adulti con uno spiccato senso dell’umorismo.
Quanto c’è di tuo in questo libro?
Di sicuro il mio punto di vista sulle questioni che affronto, che è personale, critico e in quanto tale può anche non essere condivisibile.
Cosa rappresenta per te questo libro?
Il primo romanzo “Un fiume di guai” mi ha fatto sentire come un bambino che muove i primi passi, felice, orgoglioso ma ancora traballante. Con questo secondo libro credo di aver iniziato a imparare a camminare.
Progetti per il futuro?
Da un paio d’anni  mi sono data alla letteratura per l’infanzia. Ho ideato una collana di favole personalizzate per bambini sotto il marchio “My fairy tale” che produco e vendo nel mio negozio di Marina di Carrara e via web. Trovo comunque il tempo anche per altri progetti. Ho da poco terminato un libro di viaggio dal titolo “Prove tecniche di solitudine” che è in fase di revisione.

Grazie Eleonora e in bocca al lupo per il tuo libro.


UOMINI BESTIALI E ANIMALI UMANI di Eleonora Scali, edito da Lettere Animate è acquistabile sia in formato e-book che cartaceo nei principali store on-line. Ecco alcuni link. http://www.amazon.it/dp/8868824035/ref=cm_sw_r_fa_dp_QSSzvb13BYJDG https://www.bookrepublic.it/book/9788868822569-uomini-bestiali-e-animali-umani/ https://store.kobobooks.com/Search/Query?ac=1&Query=Uomini%20bestiali%20e%20animali%20umani%20(Eleonora%20Scali) http://www.lafeltrinelli.it/ebook/eleonora-scali/uomini-bestiali-e-animali-umani/9788868822569
La pagina facebook dedicata a questo libro e curata dall’autrice è a questo link: https://www.facebook.com/uominibestialieanimaliumani?fref=ts

mercoledì 10 giugno 2015

Intervista a Paola Casadei, autrice di "L'elefante è già in valigia"

Buongiorno a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Oggi sul nostro blog facciamo la conoscenza di Paola Casadei, autrice del romanzo "L'elefante è già in valigia", edito da Lettere Animate. Una donna che, vi do qualche piccola anticipazione, ha viaggiato moltissimo nel corso della sua vita e che ha condensato parte delle sue esperienze nel suo libro. Curiosi di saperne di più su Paola? Allora ecco a voi l'intervista che le abbiamo fatto. Buona lettura ;)

Ciao Paola, e benvenuta su Pagine delle nostre vite. Prima di tutto parlaci un po'di te. Ti sei laureata in Farmacia con 110 e Lode... per errore, dici tu. Vuoi spiegarci questa affermazione?
-Non ho seguito il mio vero desiderio: insegnare italiano. Ho sempre pensato che avrei voluto iscrivermi a Lettere, eventualmente a Lingue, le scienze non erano il mio forte. Però a scuola mi dicevano che non avrei trovato lavoro, allora ho ripiegato su Farmacia, per seguire le orme della mia prof del liceo, che mi aveva fatto scoprire e amare la chimica. Ma non era la scelta numero uno e un po’ l’ho rimpianto.
Nella tua vita hai girato non poco il mondo. Sei nata a Forlì, poi hai vissuto a Roma, a Montpellier e poi dodici anni in Africa. Come sei approdata nel continente nero?
-Per amore. Ho semplicemente seguito mio marito, ricercatore per un Centro di Ricerche francese. Mi sono fidata ciecamente delle sue scelte e non me ne sono mai pentita.
 Quali sono i ricordi più belli che hai dell'Africa?
-I safari che facevamo quasi ogni mese con i bambini , la ricerca degli animali nei parchi naturali, immersi nel silenzio della savana, nel caldo, nella natura. I lions parks dove potevamo prendere in braccio cuccioli di leone e nutrirli col biberon. Il deserto della Namibia, le balene viste a pochi metri, che mi hanno emozionata fino alle lacrime. Certe vacanze su isole sperdute e per nulla turistiche e le feste con bambini e le mamme provenienti da tutti i continenti, a raccontarci storie dei nostri Paesi sorvegliando i figli. 
Veniamo adesso al tuo romanzo. Carlotta, la protagonista sedicenne, dopo una vita trascorsa in Africa arriva in una "città chiusa e borghese del centro-nord". Aiutaci a sfatare questo mito. Sono solo le città del sud a subire fenomeni di arretratezza culturale, o è un problema più diffuso di quel che si pensi?
-Arretratezza culturale... forse solo tradizioni. L’Italia è composta di regioni molto diverse l’una dall’altra. Il Sud ha già vissuto questo fenomeno, in tanti migravano al Nord per cercare lavoro, ma la Romagna è sempre stata una terra di contadini, molto legati alla casa e alla famiglia, dunque per i genitori è difficile accettare che i propri figli partano, o almeno lo era vent’anni fa. Spero che la situazione stia cambiando. Penso che all’inizio noi fossimo visti un po’ come gli emigranti degli anni Cinquanta. Ma ora partire è molto di più, inoltre è più facile gestire una espatriazione di qualità, magari solo temporanea. Ho letto rapporti di fondazioni che si occupano di “emigrati italiani”, non solo i tradizionali “cervelli in fuga” ma anche “braccia in fuga” o studenti, e in molti pensano per esempio che all’estero la meritocrazia sia più riconosciuta che in Italia. Con la crisi, tra il 2007 e il 2008 un’altra ondata di partenze è ripresa, dato che non tutti sono disposti a rimanere nella propria città dovendo ricorrere agli aiuti dei genitori fino ai 40 o 50 anni.
Carlotta, prima di iscriversi a una scuola italiana, frequenta un istituto ricco di nazionalità. Saprai bene che qua in Italia c'è qualcuno che non vede di buon occhio la commistione fra studenti italiani e stranieri. Cosa pensi al riguardo?
-È diverso. All’estero eravamo tutti stranieri raggruppati in una scuola (francese nel nostro caso), in Italia lo straniero è ancora solo l’immigrato, nero o cinese. Non si può tentare alcun confronto. Personalmente sono stata entusiasta di vedere queste mescolanze, di realizzare che poco a poco tutti i bambini e in genere anche i genitori cercavano di integrarsi e non di escludersi, bianchi e neri, palestinesi e israeliani, cristiani e musulmani. 
Carlotta utilizza alcune tecnologie moderne (ad esempio, Skype) per rimanere in contatto con le sue amiche ormai lontane. Come giudichi le rivoluzioni tecnologiche che stanno riguardando i mezzi di comunicazione e, soprattutto, il mercato dell'editoria?
-Le rivoluzioni tecnologiche sono entusiasmanti, ma per alcune ci vuole tempo. Skype è immediato, qualcuno spiega come scaricarlo e magicamente i nonni possono vedere i nipotini dall’altra parte del mondo senza spese. Per quanto riguarda l’editoria vedo che anche per voi giovanissimi non è facile passare all’ebook. Per la mia generazione è ancora più difficile. 
 Il tuo è un libro che ruota attorno all'Africa. Quali sono i tuoi autori africani preferiti? Quali sono i tuoi libri preferiti sull'Africa?
-Questa domanda mi piace particolarmente, potrei andare avanti per ore a parlare dei miei autori. Ne citerò solo alcuni, tutti sudafricani: Il primo che ho letto è “Vergogna!” di  J.M Coetzee, Premio Nobel per la letteratura. Ne hanno tratto un film con Malkovich. Poi ho letto alcuni romanzi di A. Brink, tra cui “Un’arida  stagione bianca”, da cui hanno tratto un film con Donald Sutherland e Marlon Brando...  Ho letto racconti di Nadine Gordimer, un libro lo cito nel libro: “Beethoven era per un sedicesimo nero” e mi sono piaciuti particolarmente i libri di Zakes Mda, artista nero sudafricano, “Madonna of Excelsior” e “Ways of dying”. Ah, devo citare un film, “In my country”, con Juliette Binoche, tratto da un libro di memorie di Antije Krog, anche lei sudafricana: “Terra del mio sangue”, che parla della fine dell’apartheid e del lavoro svolto dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione. Doloroso e tremendo più degli altri per le verità che racconta, inutile dirlo. Autori mozambicani che ho letto sono Mia Couto, un autore bianco, figlio di portoghesi emigrati in Mozambico, con il quale ho avuto il privilegio di discutere di libri, e Paulina Chiziane, la prima donna mozambicana a pubblicare un romanzo. Il mio preferito è “Niketche, una storia di poligamia”.
Piccolo excursus culinario. Nel romanzo fai riferimento ad alcuni piatti tipici africani, come ad esempio il bobotie,la thieboudienne e il caril de camarão. Ce li descrivi brevemente?
-Il bobotie è una preparazione che perde un po’ del suo fascino se raccontata brevemente: un tortino di carne, con aggiunta di alloro, curry, chutney, salsa Worchester, turmeric e uvette. Passato in forno e accompagnato con riso allo zafferano, yogurt bianco, pomodori, cetrioli, banane, cocco grattugiato. 
La thieboudienne è un piatto classico della cucina senegalese, a base di pesce, riso bianco e grandi quantità di verdure, patate, patate dolci, zucca, melanzane. Il gioco è nella presentazione del piatto. 
Il caril de camarão è un piatto che ho mangiato in Mozambico, a base di gamberi cotti in una salsa a base di cocco profumato con latte di cocco e cocco grattugiato, ingrediente principale della cucina mozambicana. Racconto poi di mafé, chakalaka, matapa. Buon appetito!

 L’Africa, dice Kapuscinski è “…un vero e proprio oceano, un pianeta a parte, un cosmo eterogeneo e ricchissimo. È solo per semplificare che lo chiamiamo Africa. In realtà, a parte la sua denominazione geografica, l’Africa non esiste.” E tu aggiungi che non lascia indifferente nessuno, ti marca a vita. Dacci tre buoni motivi per organizzare il nostro prossimo viaggio in Africa.
-L’esplosione della natura, dai parchi agli oceani e alle spiagge, dal deserto alle montagne. I big five, dunque animali selvatici nel loro ambiente naturale, oltre che gli squali bianchi e le balene. La cultura locale vista nei mercatini, nelle danze, nei culti, nelle città. 

 Grazie mille per le tue risposte a Pagine delle nostre vite, e in bocca al lupo per il tuo romanzo.

martedì 9 giugno 2015

1915-2015: un'altra vittoria mutilata

A distanza di cento anni dall'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra, che si concluse per la nostra nazione con la celebre "vittoria mutilata", è proprio questa l'espressione che oggi mi viene in mente per commentare l'esito delle elezioni regionali.
 I commenti su chi abbia vinto si sprecano. Tutti dicono la propria e, soprattutto, tutti i partiti sostengono di aver vinto. Persino Forza Italia, che ha raggiunto, mi permetto di dire, delle percentuali ridicole rispetto ai "fasti" berlusconiani (provo una certa repulsione ad accostare il termine "fasti" e il termine "Berlusconi", quindi ho scelto di mettere tra virgolette la prima parola). E siccome tutti dicono la propria, e io ve l'avevo promesso, vi dirò come la penso su queste elezioni.
 Partiamo dal Veneto, perché là la situazione è molto semplice. Si sapeva fin dall'inizio che avrebbe vinto Zaia, non c'è molto da dire, era una partita con il risultato già scritto. Sarà contento Salvini per aver confermato il primato nella propria roccaforte.
 Ma, e qua veniamo a uno dei nodi di queste votazioni, il buon Matteo -o dio mio, ora che ci penso ce ne sono due: ma qual è il buono e qual è il cattivo?- avrà riso ancor di più sotto i baffi per aver strappato al centro-sinistra la roccaforte rossa della Liguria. O meglio. Non l'ha conquistata Salvini, la Liguria, ma la coalizione di centro-destra, che ha sfruttato le divisioni interne del Partito Democratico per raggiungere un risultato in un certo senso storico.
 Già, perché il modus operandi dell'altro buon Matteo, Renzi, che sta avvicinando le dinamiche del PD a quelle di un classico partito di centro-destra che ruota attorno alla figura del leader carismatico, inizia a scocciare gli stessi uomini del suo partito, che combinano la frittata nel Golfo di Genova. La sconfitta in Liguria è uno degli aspetti della vittoria mutilata del PD di Renzi.
 L'altro aspetto riguarda ciò che è successo in Campania. Lì il PD ha vinto con uno scarto minimo e con un candidato, De Luca, indagato per corruzione e abuso d'ufficio dalla Procura di Salerno. Scatterà la legge Severino? De Luca De Cadrà -scusate il gioco di parole-? Lo vedremo. Certo, a prescindere dalla diatriba su dimissioni o non dimissioni degli inquisiti-magari ne parlerò un'altra volta, perché ho delle opinioni un po'complesse in merito- dall'uomo che si era presentato come il "  rottamatore" delle dinamiche partitiche tradizionali mi sarei aspettato dalle scelte più coerenti.
Nel resto delle regioni, l'andazzo è più o meno sempre lo stesso. Il PD vince ma perde una marea di voti, il M5S è secondo partito quasi ovunque ma anche i grillini perdono consensi rispetto alle precedenti consultazioni, centro-destra quasi inesistente.
 Insomma, volete sapere la verità?
 I veri vincitori di questa tornata elettorale sono due.
 L'astensionismo e Salvini.
 Ma l'astensionismo per Renzi non è un problema. La sua è comunque una vittoria 5-2, e a lui quello solo interessa.
 E l'exploit di Salvini?
 Ne parleremo in un altro momento. Ruspe permettendo.

lunedì 8 giugno 2015

Nuova rubrica: (RI)leggiamo i classici!

Noiosi, lunghi, datati. Quante volte, magari quando eravamo ancora fra i banchi di scuola, ci è capitato di pensare questo ogni volta che la nostra professoressa di italiano ci assegnava un classico da leggere?
 Eppure i classici sono la base della letteratura contemporanea. E non è affatto vero che sono vecchi, illeggibili o mattonazzi. Anzi, proprio dai classici gli autori moderni possono apprendere molto, sia sulla scrittura che sul mondo che ci circonda.
 E'con questo spirito che nasce su questo blog la rubrica "(RI)leggiamo i classici!", nella quale, quando potrò, verrà recensito un classico della letteratura d'ogni tempo. Tutto questo, ovvio, mentre continueranno le segnalazioni e le interviste agli autori emergenti. Non dimentichiamoci del nuovo che avanza :)
 Rimanete sintonizzati, perché si comincia subito, con il "Candido" di Voltaire.
 A presto!