venerdì 19 febbraio 2016

Recensione "Se hai bisogna chiama", di Raymond Carver

E'da un po'che non scrivo qualcosa qui sul blog. Quindi oggi ho deciso di lasciarvi la recensione di uno degli ultimi libri che ho letto:"Se hai bisogno, chiama", di uno dei pilastri della letteratura americana: Raiymond Carver.
 Si tratta di una raccolta di racconti. Non c'è da stupirsene: Carver è conosciuto come uno dei massimi scrittori di racconti dell'ultimo secolo. Questa raccolta, in particolare, assembla cinque storie giovanili e cinque pubblicate postume.
 Ero al mio primo Carver, e devo dire che le aspettative non sono rimaste (totalmente) deluse. Lo stile di ogni racconto è, come pronosticabile, molto asciutto, condito da un linguaggio diretto e da una massiccia presenza di sequenze dialogate. Non mancano, però, descrizioni di paesaggi incontaminati, fiumi, colline, praterie.
 Al centro di tutti i racconti di Carver, tuttavia, c'è un personaggio: l'uomo medio. I personaggi degli scritti di Carver, infatti, non sono mai degli eroi tragici. Da questo punto di vista emerge la differenza con un altro classico della letteratura yankee (che io adoro): Ernest Hemingway. All'interno della raccolta è presente persino un racconto che caricaturizza il torero-eroe tipico della letteratura di Hemingway. I protagonisti di Carver sono gli uomini della porta accanto, divorziati, lavoratori, piccoli negozianti, gente a cui finisce un pelo in bocca o che trasloca. Uomini di tutti i giorni, insomma, alle prese con faccende di tutti i giorni. Un altro aspetto dei racconti che ho letto è l'elevata semplicità delle trame. Non aspettatevi intrecci complicati e magnifici da Carver: non li troverete. Da un lato, Carver sdogana il mito della narrativa come tragedia, o come narrazione di grandi storie; dall'altro, però, alcuni racconti, proprio per questo motivo, possono risultare un po'noiosi. Sono lontani i tempi passionali e avventurosi del campanaro che si innamora (Vedi alla voce: "Notre-Dame de Paris, di Victor Hugo) o dello studentello universitario che compie un duplice efferato omicidio (Vedi "Delitto e Castigo, di Fedor Dostoevskij). In Carver tutto è semplice, dal linguaggio alle trame. Con la conseguenza che i racconti sono caratterizzati da una buonissima leggibilità e da una buona possibilità di immedesimazione nei panni dei personaggi, ma non riescono a trasmettere (almeno a mio modo di vedere) un pathos che ti porta ad esserne totalmente coinvolti.
 Quindi, in definitiva, una raccolta alla quale assegnerei tre stelline su cinque, e che consiglierei a chi non cerca necessariamente grandissimi emozioni nella lettura.

Nessun commento:

Posta un commento