Salve a tutti ragazzi, spero che abbiate passato delle belle feste. Le mie sono andate benissimo, solo che adesso bisogna riprendere con la vita di tutti i giorni, in particolare con gli esami all'università. Prima di tornare a studiare Storia delle Relazioni Internazionali, però, voglio segnalarvi un romanzo. Si tratta di "
Oceano nello smeraldo", di
Sara Di Terlizzi, edizione
Lettere Animate. Si tratta di un romanzo di narrativa contemporanea, dalle tinte un po'rosa, che vi farà di certo emozionare.
Ecco a voi, dunque, la segnalazione del romanzo e l'intervista all'autrice.
Buona lettura!
Sinossi: Serena Catelli è la classica studentessa universitaria fuori
sede. Proveniente da un piccolo paese di provincia, si ritrova a
studiare e vivere in una delle città più suggestive d’Italia: Verona. Il
suo grande sogno è quello di diventare una grande giornalista. Una
mattina, recandosi all’università in autobus, si scontra con un giovane e
bellissimo attore teatrale, Alberto Marano, che le ruba il cuore sin
dal primo sguardo. I due si salutano amichevolmente alla stazione dei
treni, convinti che non si rivedranno mai più. In realtà i loro destini
s’incroceranno di nuovo. Serena lavora nei week end in una birreria a
Borgo Roma, poco distante dal suo appartamento. Il venerdì sera dopo il
fortuito incontro, una delle colleghe di Serena, le chiede di fare a
cambio per servire un tavolo. Qui, Serena e Alberto si vedono
nuovamente. Entrambi stupiti dalla casualità dei loro incontri, decidono
di conoscersi meglio. Alberto riaccompagna Serena a casa, e i due si
danno appuntamento per uscire la Domenica successiva. Dopo aver fatto
una passeggiata in centro, ed essere stati in un bar a parlare, i due
capiscono che tra di loro c’è intesa e decidono di frequentarsi. Alberto
confessa a Serena di essere appena uscito da una relazione di cinque
anni, e di credere fortemente nell’amore. Al contrario, Serena non è mai
stata innamorata, e sta provando delle forti emozioni nei confronti di
Alberto. Dopo quattro mesi passati insieme, Serena capisce di essere
innamorata di Alberto, e valuta quale sia il modo migliore di dirglielo.
Durante un appuntamento, Serena nota che Alberto è molto strano: si
comporta freddamente e si mostra indifferente verso ciò che gli succede
intorno, nonostante continui ad affermare che va tutto bene. Serena,
stanca del suo comportamento freddo e distaccato, esce dal bar su tutte
le furie, lasciando Albero sbigottito. I ragazzi litigano malamente
fuori dal bar, si rinfacciano tutte le cose negative di quei mesi
passati, finché Alberto confessa a Serena di voler tornare con la sua
ex, Alessia. Serena sente improvvisamente il mondo caderle addosso; è
delusa, ferita e incredula. Il giorno successivo decide di scrivere una
lettera ad Alberto, chiedendogli la sua occasione di viversi la loro
storia. Dopo un breve periodo di riflessione, la ragazza capisce di
dover rimettere insieme i pezzi della sua vita, di doversi rialzare e
ricominciare. Prima di tornare a casa dalla famiglia per le vacanze di
Natale, si reca nel posto di Verona che preferisce, un luogo isolato
vicino al fiume. Qui, Alberto la raggiunge sorprendendola e chiedendole
scusa. Le dice di aver sbagliato, di aver capito che l’amore è altro, e
che quello che c’è tra di loro non può essere mandato all’aria per un
suo errore. Ma Serena sa, in cuor suo, che la scelta migliore è quella
di andare avanti per la sua strada, senza Alberto. Durante le vacanze di
Natale, Serena scopre di essere malata e di dover subire, due mesi
dopo, un intervento alla gola a causa di un tumore. Questa notizia
sconvolge completamente la sua vita, modificando la sua posizione nei
confronti di Alberto. Qualche settimana prima dell’operazione, la
ragazza si reca nel suo appartamento a
Verona per prendere le sue
cose. Qui, decide di vedere Alberto e dirgli finalmente quello che
prova per lui. I due ragazzi dichiarano il loro amore l’uno per l’altra,
ma Serena non gli racconta della sua malattia e della vicina
operazione.
L'autrice: Mi chiamo Sara Di Terlizzi, sono nata a Manerbio (BS) il 16 agosto
1993, e vivo nella provincia di Brescia, in un piccolo paesino chiamato
Verolanuova. Ho studiato scienze sociali alle superiori e mi sono
diplomata nel Luglio 2012. Al momento, studio all’Università degli studi
di Verona, presso la facoltà di Lettere e Filosofia, il corso di
scienze della comunicazione. Sono però in fase di laurea, prevista a
Marzo 2016. Sto studiando per diventare giornalista, anche se la mia
passione principale è appunto la scrittura. Mi piacerebbe riuscire un
giorno a scrivere per vivere, per quanto al giorno d’oggi possa essere
difficile.
In ambito letterario, ho scoperto questa grande
passione ai tempi delle superiori e ho cercato di non lasciarla andare
mai. Ho aperto una pagina facebook
(https://www.facebook.com/Sara.Diter/) e un blog
(https://saraditerlizzi.wordpress.com/) in modo da poter coltivare al
meglio questa passione. Nel 2012 ho vinto un concorso pubblicando una
poesia nel libro “Passione Mediterrane”, e lo scorso 04 Novembre ho
pubblicato il libro “Oceano nello smeraldo”.
Titolo: Oceano nello smeraldo
Autrice: Sara Di Terlizzi
Editore: Lettere Animate
Pagine: 103
Genere: Narrativa Contemporanea/Rosa
Prezzo: €2.49
Link d'acquisto: http://www.amazon.it/Oceano-nello-smeraldo-Sara-Terlizzi-ebook/dp/B017LA97O6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1452335935&sr=8-1&keywords=sara+di+terlizzi
Ed ecco a voi l'intervista all'autrice.
Cominciamo con qualche domanda su di te. Sei una laureanda
in Scienze della comunicazione. Avrai sicuramente sentito, in questi giorni, le
polemiche sulle dichiarazioni del ministro Poletti. Come valuti, personalmente,
il sistema universitario italiano?
Sinceramente,
ritengo che il sistema universitario italiano non sia così male come
tanti di noi lo descrivono. Dobbiamo considerare che i laureati italiani
all'estero vengono considerati molto bene, perché diciamocelo, una
laurea presa in Italia, non è una laurea presa in America. Detto questo,
è ovvio che abbiamo delle lacune enormi, altrimenti non saremmo qui a
parlarne, ma fondamentalmente penso che ci siano delle buone basi. Per
quanto riguarda le dichiarazioni di Poletti, l'unica cosa che posso
permettermi di dire è, che se ci fosse più lavoro, le persone
lavorerebbero, ma non possiamo generalizzare, perciò mi limito
semplicemente a sperare di poter trovare il lavoro che amo, in un futuro
non troppo futuro.
Ti piacerebbe scrivere per vivere. Quali sono, fra gli
autori che hanno già realizzato questo sogno, i tuoi preferiti?
Se
dovessi iniziare una lista dei miei autori preferiti, credo che non
finiremmo più! In questo caso posso dirti quali effettivamente non
potrei mai e poi mai eliminare dalla mia biblioteca personale. Il primo
in assoluto è decisamente Alessandro Baricco, è decisamente il mio
autore preferito. Subito dopo ci sono Margaret Mazzantini, Niccolò
Ammaniti, e se potessi citare anche autori che sono già morti,
probabilmente la lista sarebbe infinita, adoro la letteratura classica,
Dante, Svevo, Verga, Marquez,Hemingway, Austen.. Lista infinita.
Come è nata di preciso la tua passione per la scrittura e il
giornalismo?
La passione per la scrittura
è nata semplicemente, sono passata dallo scrivere un diario, quando ero
solo un'adolescente, a riportare i miei pensieri sul computer, ho
iniziato a condividerli, e da lì ho capito che io e la scrittura avevamo
talmente tanto da darci a vicenda che non l'avrei più voluta lasciare.
Per quanto riguarda il giornalismo, è tutto un percorso che ancora devo
capire, i giornalisti italiani sono particolari, è un lavoro che dà
tanto ma toglie tanto allo stesso tempo, non so bene dove sia arrivata
questa passione, questa voglia di entrare nel loro mondo, ma ora so che
c'è, e che farò di tutto per arrivare dove voglio.
Nel 2012 hai vinto un concorso e hai pubblicato una poesia
nel libro "Passione Mediterranea". Quanto sono importanti secondo te
i concorsi per farsi conoscere?
Credo che questo genere di concorsi possa
servire solo fino ad un certo punto. Sì, i concorsi aiutano a farsi
conoscere, ma ormai viviamo in un mondo dove condividiamo tutto sui
social, e credo che farsi pubblicità non sia più così difficile come una
volta.
Veniamo adesso al tuo romanzo. Serena scopre per la prima
volta l'amore durante la relazione con Alberto. Non voglio chiederti in quali
circostanze tu abbia conosciuto questo sentimento, mi sembrerebbe di essere
invadente. Ma come è stato il tuo impatto con questo?
L'impatto
con il mio primo amore è stato un vero e proprio uragano. Niente era
come doveva, tutto estremamente complicato, un vero e proprio casino
insomma, credo sia vero quando dicono che l'amore ti fa perdere la
testa, almeno a me è successo questo, ho perso completamente la testa, e
forse anche un pezzo di me.
Alberto, quando inizia a frequentare Serena, è appena uscito
da una relazione lunga cinque anni. Ti è mai capitato di doverti lasciare alle
spalle una lunga fase della tua vita, per poter ricominciare?
Non
so se sia effettivamente un bene o un male, ma sì mi è successo. è una
cosa talmente difficile da fare che sembra quasi assurda. Alberto non
riesce a farla completamente, non da subito perlomeno, fa un errore, ci
sbatte la testa, capisce di aver sbagliato e poi torna su suoi passi. E a
volte la vita va proprio così, siamo talmente legati a qualcosa che
fatichiamo a distaccarci, ma nel momento in cui facciamo un passo
indietro capiamo che in fondo non era così importante come credevamo.
Dovremmo essere in grado di farlo, quel passo indietro, ma non è
comunque una cosa facile, io per prima ci ho messo del tempo per
capirlo.
La storia che hai scritto è ambientata interamente a Verona.
Qual è il tuo rapporto con questa città?
Verona è una città importante per me. Al di là
del fatto che frequento l'università a Verona, ma ho vissuto un intero
anno lì. Per una persona come me, che viene da un paese molto piccolo,
in provincia, è stata una boccata d'aria fresca. Verona mi ha dato
emozioni che, per il momento, non sono riuscita a vivere in nessun altro
luogo, credo ci sia della magia in quella città, la consiglio
caldamente a chiunque abbia bisogno di staccare un po'.
Ambienteresti un tuo racconto in una città che non conosci?
Inizialmente
l'idea era proprio quella di ambientare il romanzo in una città che non
mi appartenesse emozionalmente, ma poi mi sono resa conto che per il
genere di storia che ho raccontato, Verona fosse l'ideale. Al di là di
questo romanzo, probabilmente sì, lo farei, ma solo per il semplice
fatto che al giorno d'oggi basta una ricerca su google per vedere come
una città è fatta.
Grazie mille per le tue risposte e in bocca al lupo con il romanzo!