sabato 9 gennaio 2016

Segnalazione "Oceano nello Smeraldo" e intervista all'autrice

Salve a tutti ragazzi, spero che abbiate passato delle belle feste. Le mie sono andate benissimo, solo che adesso bisogna riprendere con la vita di tutti i giorni, in particolare con gli esami all'università. Prima di tornare a studiare Storia delle Relazioni Internazionali, però, voglio segnalarvi un romanzo. Si tratta di "Oceano nello smeraldo", di Sara Di Terlizzi, edizione Lettere Animate. Si tratta di un romanzo di narrativa contemporanea, dalle tinte un po'rosa, che vi farà di certo emozionare. 
Ecco a voi, dunque, la segnalazione del romanzo e l'intervista all'autrice.
Buona lettura!


Sinossi: Serena Catelli è la classica studentessa universitaria fuori sede. Proveniente da un piccolo paese di provincia, si ritrova a studiare e vivere in una delle città più suggestive d’Italia: Verona. Il suo grande sogno è quello di diventare una grande giornalista. Una mattina, recandosi all’università in autobus, si scontra con un giovane e bellissimo attore teatrale, Alberto Marano, che le ruba il cuore sin dal primo sguardo. I due si salutano amichevolmente alla stazione dei treni, convinti che non si rivedranno mai più. In realtà i loro destini s’incroceranno di nuovo. Serena lavora nei week end in una birreria a Borgo Roma, poco distante dal suo appartamento. Il venerdì sera dopo il fortuito incontro, una delle colleghe di Serena, le chiede di fare a cambio per servire un tavolo. Qui, Serena e Alberto si vedono nuovamente. Entrambi stupiti dalla casualità dei loro incontri, decidono di conoscersi meglio. Alberto riaccompagna Serena a casa, e i due si danno appuntamento per uscire la Domenica successiva. Dopo aver fatto una passeggiata in centro, ed essere stati in un bar a parlare, i due capiscono che tra di loro c’è intesa e decidono di frequentarsi. Alberto confessa a Serena di essere appena uscito da una relazione di cinque anni, e di credere fortemente nell’amore. Al contrario, Serena non è mai stata innamorata, e sta provando delle forti emozioni nei confronti di Alberto. Dopo quattro mesi passati insieme, Serena capisce di essere innamorata di Alberto, e valuta quale sia il modo migliore di dirglielo. Durante un appuntamento, Serena nota che Alberto è molto strano: si comporta freddamente e si mostra indifferente verso ciò che gli succede intorno, nonostante continui ad affermare che va tutto bene. Serena, stanca del suo comportamento freddo e distaccato, esce dal bar su tutte le furie, lasciando Albero sbigottito. I ragazzi litigano malamente fuori dal bar, si rinfacciano tutte le cose negative di quei mesi passati, finché Alberto confessa a Serena di voler tornare con la sua ex, Alessia. Serena sente improvvisamente il mondo caderle addosso; è delusa, ferita e incredula. Il giorno successivo decide di scrivere una lettera ad Alberto, chiedendogli la sua occasione di viversi la loro storia. Dopo un breve periodo di riflessione, la ragazza capisce di dover rimettere insieme i pezzi della sua vita, di doversi rialzare e ricominciare. Prima di tornare a casa dalla famiglia per le vacanze di Natale, si reca nel posto di Verona che preferisce, un luogo isolato vicino al fiume. Qui, Alberto la raggiunge sorprendendola e chiedendole scusa. Le dice di aver sbagliato, di aver capito che l’amore è altro, e che quello che c’è tra di loro non può essere mandato all’aria per un suo errore. Ma Serena sa, in cuor suo, che la scelta migliore è quella di andare avanti per la sua strada, senza Alberto. Durante le vacanze di Natale, Serena scopre di essere malata e di dover subire, due mesi dopo, un intervento alla gola a causa di un tumore. Questa notizia sconvolge completamente la sua vita, modificando la sua posizione nei confronti di Alberto. Qualche settimana prima dell’operazione, la ragazza si reca nel suo appartamento a
Verona per prendere le sue cose. Qui, decide di vedere Alberto e dirgli finalmente quello che prova per lui. I due ragazzi dichiarano il loro amore l’uno per l’altra, ma Serena non gli racconta della sua malattia e della vicina operazione.

L'autrice: Mi chiamo Sara Di Terlizzi, sono nata a Manerbio (BS) il 16 agosto 1993, e vivo nella provincia di Brescia, in un piccolo paesino chiamato Verolanuova. Ho studiato scienze sociali alle superiori e mi sono diplomata nel Luglio 2012. Al momento, studio all’Università degli studi di Verona, presso la facoltà di Lettere e Filosofia, il corso di scienze della comunicazione. Sono però in fase di laurea, prevista a Marzo 2016. Sto studiando per diventare giornalista, anche se la mia passione principale è appunto la scrittura. Mi piacerebbe riuscire un giorno a scrivere per vivere, per quanto al giorno d’oggi possa essere difficile.
In ambito letterario, ho scoperto questa grande passione ai tempi delle superiori e ho cercato di non lasciarla andare mai. Ho aperto una pagina facebook (https://www.facebook.com/Sara.Diter/) e un blog (https://saraditerlizzi.wordpress.com/) in modo da poter coltivare al meglio questa passione. Nel 2012 ho vinto un concorso pubblicando una poesia nel libro “Passione Mediterrane”, e lo scorso 04 Novembre ho pubblicato il libro “Oceano nello smeraldo”.

Titolo: Oceano nello smeraldo
Autrice: Sara Di Terlizzi
Editore: Lettere Animate
Pagine: 103
Genere: Narrativa Contemporanea/Rosa
Prezzo: €2.49
Link d'acquisto: http://www.amazon.it/Oceano-nello-smeraldo-Sara-Terlizzi-ebook/dp/B017LA97O6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1452335935&sr=8-1&keywords=sara+di+terlizzi

Ed ecco a voi l'intervista all'autrice.

Cominciamo con qualche domanda su di te. Sei una laureanda in Scienze della comunicazione. Avrai sicuramente sentito, in questi giorni, le polemiche sulle dichiarazioni del ministro Poletti. Come valuti, personalmente, il sistema universitario italiano?

Sinceramente, ritengo che il sistema universitario italiano non sia così male come tanti di noi lo descrivono. Dobbiamo considerare che i laureati italiani all'estero vengono considerati molto bene, perché diciamocelo, una laurea presa in Italia, non è una laurea presa in America. Detto questo, è ovvio che abbiamo delle lacune enormi, altrimenti non saremmo qui a parlarne, ma fondamentalmente penso che ci siano delle buone basi. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Poletti, l'unica cosa che posso permettermi di dire è, che se ci fosse più lavoro, le persone lavorerebbero, ma non possiamo generalizzare, perciò mi limito semplicemente a sperare di poter trovare il lavoro che amo, in un futuro non troppo futuro. 

Ti piacerebbe scrivere per vivere. Quali sono, fra gli autori che hanno già realizzato questo sogno, i tuoi preferiti?
Se dovessi iniziare una lista dei miei autori preferiti, credo che non finiremmo più! In questo caso posso dirti quali effettivamente non potrei mai e poi mai eliminare dalla mia biblioteca personale. Il primo in assoluto è decisamente Alessandro Baricco, è decisamente il mio autore preferito. Subito dopo ci sono Margaret Mazzantini, Niccolò Ammaniti, e se potessi citare anche autori che sono già morti, probabilmente la lista sarebbe infinita, adoro la letteratura classica, Dante, Svevo, Verga, Marquez,Hemingway, Austen.. Lista infinita.

Come è nata di preciso la tua passione per la scrittura e il giornalismo?
La passione per la scrittura è nata semplicemente, sono passata dallo scrivere un diario, quando ero solo un'adolescente, a riportare i miei pensieri sul computer, ho iniziato a condividerli, e da lì ho capito che io e la scrittura avevamo talmente tanto da darci a vicenda che non l'avrei più voluta lasciare. Per quanto riguarda il giornalismo, è tutto un percorso che ancora devo capire, i giornalisti italiani sono particolari, è un lavoro che dà tanto ma toglie tanto allo stesso tempo, non so bene dove sia arrivata questa passione, questa voglia di entrare nel loro mondo, ma ora so che c'è, e che farò di tutto per arrivare dove voglio. 

Nel 2012 hai vinto un concorso e hai pubblicato una poesia nel libro "Passione Mediterranea". Quanto sono importanti secondo te i concorsi per farsi conoscere?
Credo che questo genere di concorsi possa servire solo fino ad un certo punto. Sì, i concorsi aiutano a farsi conoscere, ma ormai viviamo in un mondo dove condividiamo tutto sui social, e credo che farsi pubblicità non sia più così difficile come una volta. 

Veniamo adesso al tuo romanzo. Serena scopre per la prima volta l'amore durante la relazione con Alberto. Non voglio chiederti in quali circostanze tu abbia conosciuto questo sentimento, mi sembrerebbe di essere invadente. Ma come è stato il tuo impatto con questo?
L'impatto con il mio primo amore è stato un vero e proprio uragano. Niente era come doveva, tutto estremamente complicato, un vero e proprio casino insomma, credo sia vero quando dicono che l'amore ti fa perdere la testa, almeno a me è successo questo, ho perso completamente la testa, e forse anche un pezzo di me. 

Alberto, quando inizia a frequentare Serena, è appena uscito da una relazione lunga cinque anni. Ti è mai capitato di doverti lasciare alle spalle una lunga fase della tua vita, per poter ricominciare?
Non so se sia effettivamente un bene o un male, ma sì mi è successo. è una cosa talmente difficile da fare che sembra quasi assurda. Alberto non riesce a farla completamente, non da subito perlomeno, fa un errore, ci sbatte la testa, capisce di aver sbagliato e poi torna su suoi passi. E a volte la vita va proprio così, siamo talmente legati a qualcosa che fatichiamo a distaccarci, ma nel momento in cui facciamo un passo indietro capiamo che in fondo non era così importante come credevamo. Dovremmo essere in grado di farlo, quel passo indietro, ma non è comunque una cosa facile, io per prima ci ho messo del tempo per capirlo. 

La storia che hai scritto è ambientata interamente a Verona. Qual è il tuo rapporto con questa città?
Verona è una città importante per me. Al di là del fatto che frequento l'università a Verona, ma ho vissuto un intero anno lì. Per una persona come me, che viene da un paese molto piccolo, in provincia, è stata una boccata d'aria fresca. Verona mi ha dato emozioni che, per il momento, non sono riuscita a vivere in nessun altro luogo, credo ci sia della magia in quella città, la consiglio caldamente a chiunque abbia bisogno di staccare un po'. 

Ambienteresti un tuo racconto in una città che non conosci?
Inizialmente l'idea era proprio quella di ambientare il romanzo in una città che non mi appartenesse emozionalmente, ma poi mi sono resa conto che per il genere di storia che ho raccontato, Verona fosse l'ideale. Al di là di questo romanzo, probabilmente sì, lo farei, ma solo per il semplice fatto che al giorno d'oggi basta una ricerca su google per vedere come una città è fatta. 

Grazie mille per le tue risposte e in bocca al lupo con il romanzo!

Nessun commento:

Posta un commento