domenica 21 giugno 2015

"Il fioraio di Monteriggioni" di Cristina Panepinto: segnalazione

Ciao a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Oggi voglio segnalarvi un altro romanzo. Si tratta di "Il fioraio di Monteriggioni", edito da Lettere Animate e scritto da Cristina Panepinto. Un giallo con venature di rosa che senza dubbio piacerà agli appassionati dei due generi. Ma bando alle ciance, e conosciamo la sinossi dell'opera e qualcosa in più sull'autrice :)


Titolo:  Il Fioraio di MonteriggioniAutore:  Cristina Katia Panepinto
Editore:  Lettere AnimateGenere:  Giallo, con un pizzico di rosa
Pagine: 185
Link d'acquisto: http://www.amazon.it/Fioraio-Monteriggioni-Cristina-Katia-Panepinto-ebook/dp/B00YTFEYK4/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1434872592&sr=8-1&keywords=il+fioraio+di+Monteriggioni
https://store.kobobooks.com/it-IT/ebook/il-fioraio-di-monteriggioni



Sinossi:In una Firenze scaldata dai primi tepori della primavera, la psicoterapeuta Violetta Salmoiraghi riceve una telefonata inattesa. Dopo mesi di silenzio suo marito, il PM Amedeo Cantini, la chiama per informarla del ritrovamento di una giovane modella, abbandonata senza vita in un cassonetto nei pressi del Parco delle Cascine. Per Amedeo le indagini si prospettano particolarmente difficili, perché la vittima è Fiona Aldori, figlia di Emma, suo sofferto e mai dimenticato amore, morta suicida vent'anni prima.
Sebbene Violetta non voglia avere nulla a che fare con la famiglia Aldori, a cui imputa buona parte del fallimento del proprio matrimonio, alla fine acconsente di aiutare Amedeo e si reca a far visita al nonno di Fiona, Saverio Aldori, un prestigioso produttore di vini della Valdelsa, per offrirgli un sostegno psicologico nell'elaborazione di questo secondo tragico lutto.
Da quel momento Violetta si trova coinvolta suo malgrado nei molti misteri che avvolgono il delitto. Insieme al marito comincerà a investigare sugli ultimi mesi di vita della ragazza, addentrandosi in un gioco di specchi fatto di tradimenti, intrighi e bugie, fino alla scoperta di un raccapricciante segreto, dietro cui si nasconde l'ombra omicida del Fioraio di Monteriggioni.
Il romanzo racconta un tema difficile, in cui la componente emotiva e sentimentale gioca un ruolo importante. E' infatti l'amore, o quello che spesso si reputa tale, a trascinare nel baratro le vite dei protagonisti e alla fine sarà questo sentimento a offrire l'unica via di riscatto.


Biografia autrice:

Nata a Milano, si è laureata in Lettere moderne con tesi in Storia del Teatro. A 24 anni si è trasferita a Berlino, dove ha insegnato italiano per stranieri. Ha poi continuato l'esperienza dell'insegnamento a Firenze e attualmente vive a Lecce.
In questa bella città ha cominciato a dedicarsi alla scrittura e il suo primo romanzo "Il Fioraio di Monteriggioni" è nato un po' per gioco, forse dettato dal desiderio di far rivivere sulla carta la suggestiva atmosfera fiorentina.
Ama viaggiare, ascolta tantissima musica e porta con sè sempre qualcosa da leggere, con una predilezione per tutto ciò che abbia anche solo qualche venatura di giallo. Adora il mare e ringrazia la vita per averla portata ad abitare in luoghi tanto differenti, così da imparare a confrontarsii con altre culture.

sabato 13 giugno 2015

Segnalazione/Intervista a Eleonora Scali, autrice di "Uomini bestiali e animali umani"

Ciao a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite :)
Oggi ho il piacere di segnalarvi "UOMINI BESTIALI E ANIMALI UMANI", scritto da Eleonora Scali e pubblicato da Lettere Animate, un’antologia di racconti che fanno riflettere e sorridere allo stesso tempo. I tempi affrontati sono scottanti e di estrema attualità (ad esempio l’omofobia, il bullismo, l’inseminazione artificiale, lo sfruttamento degli animali) ma trattati con originalità, un pizzico di bizzarria e molto umorismo. 
Il filo conduttore di queste sette storie sono gli animali, talvolta protagonisti e quindi umanizzati, talvolta comprimari o semplici comparse ma tutti con un loro ruolo simbolico.
 Per conoscere meglio questo libro, ne citeremo qualche passo e poi faremo quattro chiacchiere con l'autrice. Buona lettura :)




E adesso l'intervista :)
Ciao Eleonora e benvenuta su Pagine delle nostre vite.
Perché la scelta di tematiche scottanti in un libro destinato all’intrattenimento?
Quotidiani e programmi televisivi ci sommergono di resoconti sulla politica corrotta, fenomeni di razzismo, il bullismo fra i giovani, solo per fare qualche esempio. Sentiamo e risentiamo ogni giorno le stesse esposizioni dei fatti e finisce che o ci annoiano o ci lasciano indifferenti. Io ho voluto prendere alcuni di questi argomenti e trasformarli in storie da vivere, nelle quali immedesimarsi, riflettere, arrabbiarsi e magari anche sorridere, talvolta un riso amaro, altre di gusto. 
E l’abbinamento con gli animali come ti è venuto in mente, e perché?
Gli animali li ho utilizzati come elemento simbolico e denominatore comune delle storie. La loro presenza vuole da un lato “alleggerire” la pesantezza dell’argomento e dall’altro dare un “volto” al problema. 
Puoi farmi qualche esempio?
Il racconto d’apertura, ad esempio, affronta la questione dello sfruttamento degli animali che noi umani utilizziamo come cibo, materiale per abiti, aiuto nel lavoro o per farci compagnia. Io ho capovolto la situazione e ho reso protagonista della storia un tacchino che deve preparare il pranzo per la festa del ringraziamento. Ti lascio immaginare cucinando che cosa. 
Alla politica bugiarda e cattiva del racconto “Chi la fa l’aspetti” ho dato il volto del lupo di cappuccetto rosso e ho trasformato il sistema-governo in una partita a Monopoli. Bullismo e razzismo, invece, vengono messi in scena contemporaneamente da due adolescenti di diversa estrazione sociale e da due cani, uno di razza e uno randagio. 
Oltre agli animali le tue storie hanno anche dei personaggi “umani”. Cosa puoi dirmi di loro?
I personaggi li ho costruiti in funzione delle storie ma per essere credibili e verosimili dovevano avere precise caratteristiche fisiche, psicologiche, comportamentali e di linguaggio. Per fare questo ho pescato dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni. Persone che incontro, che ho conosciuto, delle quali mi è stato raccontato o ho letto qualcosa. Il commendatore del racconto “L’incidente” ad esempio è la macchietta di un mio vecchio datore di lavoro, la madre psicopatica di “Un uomo fortunato” è l’estremizzazione della mamma di un mio amico, il bulletto di “Nebbia e Nuvola” è ispirato a certi figli di papà della Milano bene che ho incontrato quando vivevo in quella città.
Se dovessi incasellare il tuo libro in un genere, quale sarebbe?
Di attualità, come ho già detto, ma stemperata da uno stile ironico e sarcastico. Mi piace far riflettere il lettore su temi anche scomodi con leggerezza, possibilmente strappandogli un sorriso.
A quale target pensi potrebbe piacere la tua antologia?
Adulti con uno spiccato senso dell’umorismo.
Quanto c’è di tuo in questo libro?
Di sicuro il mio punto di vista sulle questioni che affronto, che è personale, critico e in quanto tale può anche non essere condivisibile.
Cosa rappresenta per te questo libro?
Il primo romanzo “Un fiume di guai” mi ha fatto sentire come un bambino che muove i primi passi, felice, orgoglioso ma ancora traballante. Con questo secondo libro credo di aver iniziato a imparare a camminare.
Progetti per il futuro?
Da un paio d’anni  mi sono data alla letteratura per l’infanzia. Ho ideato una collana di favole personalizzate per bambini sotto il marchio “My fairy tale” che produco e vendo nel mio negozio di Marina di Carrara e via web. Trovo comunque il tempo anche per altri progetti. Ho da poco terminato un libro di viaggio dal titolo “Prove tecniche di solitudine” che è in fase di revisione.

Grazie Eleonora e in bocca al lupo per il tuo libro.


UOMINI BESTIALI E ANIMALI UMANI di Eleonora Scali, edito da Lettere Animate è acquistabile sia in formato e-book che cartaceo nei principali store on-line. Ecco alcuni link. http://www.amazon.it/dp/8868824035/ref=cm_sw_r_fa_dp_QSSzvb13BYJDG https://www.bookrepublic.it/book/9788868822569-uomini-bestiali-e-animali-umani/ https://store.kobobooks.com/Search/Query?ac=1&Query=Uomini%20bestiali%20e%20animali%20umani%20(Eleonora%20Scali) http://www.lafeltrinelli.it/ebook/eleonora-scali/uomini-bestiali-e-animali-umani/9788868822569
La pagina facebook dedicata a questo libro e curata dall’autrice è a questo link: https://www.facebook.com/uominibestialieanimaliumani?fref=ts

mercoledì 10 giugno 2015

Intervista a Paola Casadei, autrice di "L'elefante è già in valigia"

Buongiorno a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Oggi sul nostro blog facciamo la conoscenza di Paola Casadei, autrice del romanzo "L'elefante è già in valigia", edito da Lettere Animate. Una donna che, vi do qualche piccola anticipazione, ha viaggiato moltissimo nel corso della sua vita e che ha condensato parte delle sue esperienze nel suo libro. Curiosi di saperne di più su Paola? Allora ecco a voi l'intervista che le abbiamo fatto. Buona lettura ;)

Ciao Paola, e benvenuta su Pagine delle nostre vite. Prima di tutto parlaci un po'di te. Ti sei laureata in Farmacia con 110 e Lode... per errore, dici tu. Vuoi spiegarci questa affermazione?
-Non ho seguito il mio vero desiderio: insegnare italiano. Ho sempre pensato che avrei voluto iscrivermi a Lettere, eventualmente a Lingue, le scienze non erano il mio forte. Però a scuola mi dicevano che non avrei trovato lavoro, allora ho ripiegato su Farmacia, per seguire le orme della mia prof del liceo, che mi aveva fatto scoprire e amare la chimica. Ma non era la scelta numero uno e un po’ l’ho rimpianto.
Nella tua vita hai girato non poco il mondo. Sei nata a Forlì, poi hai vissuto a Roma, a Montpellier e poi dodici anni in Africa. Come sei approdata nel continente nero?
-Per amore. Ho semplicemente seguito mio marito, ricercatore per un Centro di Ricerche francese. Mi sono fidata ciecamente delle sue scelte e non me ne sono mai pentita.
 Quali sono i ricordi più belli che hai dell'Africa?
-I safari che facevamo quasi ogni mese con i bambini , la ricerca degli animali nei parchi naturali, immersi nel silenzio della savana, nel caldo, nella natura. I lions parks dove potevamo prendere in braccio cuccioli di leone e nutrirli col biberon. Il deserto della Namibia, le balene viste a pochi metri, che mi hanno emozionata fino alle lacrime. Certe vacanze su isole sperdute e per nulla turistiche e le feste con bambini e le mamme provenienti da tutti i continenti, a raccontarci storie dei nostri Paesi sorvegliando i figli. 
Veniamo adesso al tuo romanzo. Carlotta, la protagonista sedicenne, dopo una vita trascorsa in Africa arriva in una "città chiusa e borghese del centro-nord". Aiutaci a sfatare questo mito. Sono solo le città del sud a subire fenomeni di arretratezza culturale, o è un problema più diffuso di quel che si pensi?
-Arretratezza culturale... forse solo tradizioni. L’Italia è composta di regioni molto diverse l’una dall’altra. Il Sud ha già vissuto questo fenomeno, in tanti migravano al Nord per cercare lavoro, ma la Romagna è sempre stata una terra di contadini, molto legati alla casa e alla famiglia, dunque per i genitori è difficile accettare che i propri figli partano, o almeno lo era vent’anni fa. Spero che la situazione stia cambiando. Penso che all’inizio noi fossimo visti un po’ come gli emigranti degli anni Cinquanta. Ma ora partire è molto di più, inoltre è più facile gestire una espatriazione di qualità, magari solo temporanea. Ho letto rapporti di fondazioni che si occupano di “emigrati italiani”, non solo i tradizionali “cervelli in fuga” ma anche “braccia in fuga” o studenti, e in molti pensano per esempio che all’estero la meritocrazia sia più riconosciuta che in Italia. Con la crisi, tra il 2007 e il 2008 un’altra ondata di partenze è ripresa, dato che non tutti sono disposti a rimanere nella propria città dovendo ricorrere agli aiuti dei genitori fino ai 40 o 50 anni.
Carlotta, prima di iscriversi a una scuola italiana, frequenta un istituto ricco di nazionalità. Saprai bene che qua in Italia c'è qualcuno che non vede di buon occhio la commistione fra studenti italiani e stranieri. Cosa pensi al riguardo?
-È diverso. All’estero eravamo tutti stranieri raggruppati in una scuola (francese nel nostro caso), in Italia lo straniero è ancora solo l’immigrato, nero o cinese. Non si può tentare alcun confronto. Personalmente sono stata entusiasta di vedere queste mescolanze, di realizzare che poco a poco tutti i bambini e in genere anche i genitori cercavano di integrarsi e non di escludersi, bianchi e neri, palestinesi e israeliani, cristiani e musulmani. 
Carlotta utilizza alcune tecnologie moderne (ad esempio, Skype) per rimanere in contatto con le sue amiche ormai lontane. Come giudichi le rivoluzioni tecnologiche che stanno riguardando i mezzi di comunicazione e, soprattutto, il mercato dell'editoria?
-Le rivoluzioni tecnologiche sono entusiasmanti, ma per alcune ci vuole tempo. Skype è immediato, qualcuno spiega come scaricarlo e magicamente i nonni possono vedere i nipotini dall’altra parte del mondo senza spese. Per quanto riguarda l’editoria vedo che anche per voi giovanissimi non è facile passare all’ebook. Per la mia generazione è ancora più difficile. 
 Il tuo è un libro che ruota attorno all'Africa. Quali sono i tuoi autori africani preferiti? Quali sono i tuoi libri preferiti sull'Africa?
-Questa domanda mi piace particolarmente, potrei andare avanti per ore a parlare dei miei autori. Ne citerò solo alcuni, tutti sudafricani: Il primo che ho letto è “Vergogna!” di  J.M Coetzee, Premio Nobel per la letteratura. Ne hanno tratto un film con Malkovich. Poi ho letto alcuni romanzi di A. Brink, tra cui “Un’arida  stagione bianca”, da cui hanno tratto un film con Donald Sutherland e Marlon Brando...  Ho letto racconti di Nadine Gordimer, un libro lo cito nel libro: “Beethoven era per un sedicesimo nero” e mi sono piaciuti particolarmente i libri di Zakes Mda, artista nero sudafricano, “Madonna of Excelsior” e “Ways of dying”. Ah, devo citare un film, “In my country”, con Juliette Binoche, tratto da un libro di memorie di Antije Krog, anche lei sudafricana: “Terra del mio sangue”, che parla della fine dell’apartheid e del lavoro svolto dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione. Doloroso e tremendo più degli altri per le verità che racconta, inutile dirlo. Autori mozambicani che ho letto sono Mia Couto, un autore bianco, figlio di portoghesi emigrati in Mozambico, con il quale ho avuto il privilegio di discutere di libri, e Paulina Chiziane, la prima donna mozambicana a pubblicare un romanzo. Il mio preferito è “Niketche, una storia di poligamia”.
Piccolo excursus culinario. Nel romanzo fai riferimento ad alcuni piatti tipici africani, come ad esempio il bobotie,la thieboudienne e il caril de camarão. Ce li descrivi brevemente?
-Il bobotie è una preparazione che perde un po’ del suo fascino se raccontata brevemente: un tortino di carne, con aggiunta di alloro, curry, chutney, salsa Worchester, turmeric e uvette. Passato in forno e accompagnato con riso allo zafferano, yogurt bianco, pomodori, cetrioli, banane, cocco grattugiato. 
La thieboudienne è un piatto classico della cucina senegalese, a base di pesce, riso bianco e grandi quantità di verdure, patate, patate dolci, zucca, melanzane. Il gioco è nella presentazione del piatto. 
Il caril de camarão è un piatto che ho mangiato in Mozambico, a base di gamberi cotti in una salsa a base di cocco profumato con latte di cocco e cocco grattugiato, ingrediente principale della cucina mozambicana. Racconto poi di mafé, chakalaka, matapa. Buon appetito!

 L’Africa, dice Kapuscinski è “…un vero e proprio oceano, un pianeta a parte, un cosmo eterogeneo e ricchissimo. È solo per semplificare che lo chiamiamo Africa. In realtà, a parte la sua denominazione geografica, l’Africa non esiste.” E tu aggiungi che non lascia indifferente nessuno, ti marca a vita. Dacci tre buoni motivi per organizzare il nostro prossimo viaggio in Africa.
-L’esplosione della natura, dai parchi agli oceani e alle spiagge, dal deserto alle montagne. I big five, dunque animali selvatici nel loro ambiente naturale, oltre che gli squali bianchi e le balene. La cultura locale vista nei mercatini, nelle danze, nei culti, nelle città. 

 Grazie mille per le tue risposte a Pagine delle nostre vite, e in bocca al lupo per il tuo romanzo.

martedì 9 giugno 2015

1915-2015: un'altra vittoria mutilata

A distanza di cento anni dall'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra, che si concluse per la nostra nazione con la celebre "vittoria mutilata", è proprio questa l'espressione che oggi mi viene in mente per commentare l'esito delle elezioni regionali.
 I commenti su chi abbia vinto si sprecano. Tutti dicono la propria e, soprattutto, tutti i partiti sostengono di aver vinto. Persino Forza Italia, che ha raggiunto, mi permetto di dire, delle percentuali ridicole rispetto ai "fasti" berlusconiani (provo una certa repulsione ad accostare il termine "fasti" e il termine "Berlusconi", quindi ho scelto di mettere tra virgolette la prima parola). E siccome tutti dicono la propria, e io ve l'avevo promesso, vi dirò come la penso su queste elezioni.
 Partiamo dal Veneto, perché là la situazione è molto semplice. Si sapeva fin dall'inizio che avrebbe vinto Zaia, non c'è molto da dire, era una partita con il risultato già scritto. Sarà contento Salvini per aver confermato il primato nella propria roccaforte.
 Ma, e qua veniamo a uno dei nodi di queste votazioni, il buon Matteo -o dio mio, ora che ci penso ce ne sono due: ma qual è il buono e qual è il cattivo?- avrà riso ancor di più sotto i baffi per aver strappato al centro-sinistra la roccaforte rossa della Liguria. O meglio. Non l'ha conquistata Salvini, la Liguria, ma la coalizione di centro-destra, che ha sfruttato le divisioni interne del Partito Democratico per raggiungere un risultato in un certo senso storico.
 Già, perché il modus operandi dell'altro buon Matteo, Renzi, che sta avvicinando le dinamiche del PD a quelle di un classico partito di centro-destra che ruota attorno alla figura del leader carismatico, inizia a scocciare gli stessi uomini del suo partito, che combinano la frittata nel Golfo di Genova. La sconfitta in Liguria è uno degli aspetti della vittoria mutilata del PD di Renzi.
 L'altro aspetto riguarda ciò che è successo in Campania. Lì il PD ha vinto con uno scarto minimo e con un candidato, De Luca, indagato per corruzione e abuso d'ufficio dalla Procura di Salerno. Scatterà la legge Severino? De Luca De Cadrà -scusate il gioco di parole-? Lo vedremo. Certo, a prescindere dalla diatriba su dimissioni o non dimissioni degli inquisiti-magari ne parlerò un'altra volta, perché ho delle opinioni un po'complesse in merito- dall'uomo che si era presentato come il "  rottamatore" delle dinamiche partitiche tradizionali mi sarei aspettato dalle scelte più coerenti.
Nel resto delle regioni, l'andazzo è più o meno sempre lo stesso. Il PD vince ma perde una marea di voti, il M5S è secondo partito quasi ovunque ma anche i grillini perdono consensi rispetto alle precedenti consultazioni, centro-destra quasi inesistente.
 Insomma, volete sapere la verità?
 I veri vincitori di questa tornata elettorale sono due.
 L'astensionismo e Salvini.
 Ma l'astensionismo per Renzi non è un problema. La sua è comunque una vittoria 5-2, e a lui quello solo interessa.
 E l'exploit di Salvini?
 Ne parleremo in un altro momento. Ruspe permettendo.

lunedì 8 giugno 2015

Nuova rubrica: (RI)leggiamo i classici!

Noiosi, lunghi, datati. Quante volte, magari quando eravamo ancora fra i banchi di scuola, ci è capitato di pensare questo ogni volta che la nostra professoressa di italiano ci assegnava un classico da leggere?
 Eppure i classici sono la base della letteratura contemporanea. E non è affatto vero che sono vecchi, illeggibili o mattonazzi. Anzi, proprio dai classici gli autori moderni possono apprendere molto, sia sulla scrittura che sul mondo che ci circonda.
 E'con questo spirito che nasce su questo blog la rubrica "(RI)leggiamo i classici!", nella quale, quando potrò, verrà recensito un classico della letteratura d'ogni tempo. Tutto questo, ovvio, mentre continueranno le segnalazioni e le interviste agli autori emergenti. Non dimentichiamoci del nuovo che avanza :)
 Rimanete sintonizzati, perché si comincia subito, con il "Candido" di Voltaire.
 A presto!

lunedì 1 giugno 2015

Segnalazione/Intervista a Gianluca Masala, autore di "Le fiabe della notte"

Salve a tutti, lettori di Pagine delle nostre vite. Oggi vi segnalo una raccolta di racconti che piacerà di certo agli amanti dell'horror: si tratta di "Le fiabe della notte", scritta da Gianluca Masala ed edita da Lettere Animate. Non mi dilungo oltre nella presentazione perché, più sotto, ci sarà anche l'intervista all'autore. Eccovi quindi, prima di tutto, la segnalazione.
 
 
Titolo: Le Fiabe della Notte
Autore: Gianluca Masala
Editore: Lettere Animate
Anno di pubblicazione: 2015
Genere: Thriller / Horror
Pagine: 168
Prezzo: 1,49
Contatti:
www.lacimice.it (blog personale)

 
 
Sinossi: 
Una serie di racconti a sfondo horror drammatico che vede protagonisti molti personaggi che risiedono nelle città italiane e quindi molto vicini alla realtà in cui viviamo. Un mosaico di emozioni che vuole essere una lettura interessante e stimolante anche in grado di far riflettere sulle problematiche sociali. Sono presenti tanti racconti scritti e ideati per portare il lettore in un mondo di incertezza e colpi di scena in pieno stile horror che gli amanti del genere non potranno non apprezzare.
 
- Biografia:
Gianluca nasce a Cagliari nel Settembre del 1986. Si appassiona alla scrittura fin dalle scuole elementari stimolato da una maestra che scopre in lui una creatività molto sviluppata che però non viene molto compresa dagli insegnanti che incontra nel corso di studi. Collabora per anni con vari blog che gli consentono di dedicarsi in tutto e per tutto alla scrittura giornalistica e cinematografica.
 
 
E adesso, ecco a voi l'intervista :)
 
Ciao Gianluca e benvenuto su Pagine delle nostre vite.

Ciao! 

Cominciamo questa intervista parlando un po'di te. 

Nella biografia ci hai già raccontato come ti sei avvicinato alla scrittura. Cosa scrivevi agli inizi?

All'inizio, come ho detto, scrivevo a scuola ed in particolare i classici temi che venivano assegnati in classe ma sopratutto nel corso delle scuole medie amavo cimentarmi con i fatti di cronaca nera.
 
Nella tua carriera scolastica, racconti, non tutti gli insegnanti hanno compreso la tua creatività. Hai qualche aneddoto da raccontarci a proposito?

Amando così tanto i fatti di cronaca nera, non perdevo occasione per scrivere temi in stile giornalistico ma alle medie avevo una professoressa che spesso mi contestava questo aspetto preferendo che mi cimentassi in argomenti più in linea con l'età che avevo ma sinceramente li consideravo noiosi. 

Quanto pensi che sia importante, per un docente, la capacità di estrapolare le migliori qualità dai propri studenti?
Il docente si dovrebbe considerare una figura di riferimento per tutti gli studenti in grado di educare e responsabilizzare le giovani menti abituandole al mondo. Purtroppo spesso non è così poiché molti docenti attuali non sono in grado di svolgere il compito al quale son chiamati e questo sta facendo si che la scuola italiana sta lentamente andando alla deriva e questo fa si che i giovani siano senza basi e senza riferimenti.

Veniamo alla tua opera, una raccolta di racconti horror. Perché hai scelto proprio questa forma e proprio questo genere?
Ho voluto dare vita a personaggi che ho sempre immaginato nella mia mente ed in piena linea con la mia passione per l'horror è nata questa raccolta di racconti ideati che anche per far riflettere.

I tuoi racconti non sono solo horror, ma affrontano anche tematiche sociali. Cosa ti terrorizza di più nel mondo che ci circonda?
I miei racconti trattano le tematiche della mancanza di libertà di alcune persone che non significa necessariamente che siano chiuse in una stanza ma anche la chiusura mentale che se vogliamo in alcuni individui è più pericolosa della prigionia in se. Del mondo che ci circonda mi fanno paura le persone capaci di compiere meschinità nei confronti del prossimo, tematica che tra l'altro ho raccontato nel mio libro.

 Qual è il racconto del quale sei più soddisfatto, e quale quello invece che più hai faticato a scrivere?
Il racconto del quale son più soddisfatto è sicuramente il "Killer" che racconta la storia di un uomo tormentato dal bisogno di uccidere che lo fa sentire invincibile ma che se da una parte lo esalta, dall'altra lo conduce in un labirinto di vicende capace di far perdere la testa a chiunque.

Il racconto invece che ho faticato di più a scrivere è la storia de "La bella e la bestia" vissuta però ai giorni nostri in quanto ho sempre preferito scrivere racconti di mio pugno partendo da zero ma mi son voluto cimentare nell'arte del "remake". 

Grazie per aver parlato con noi di Pagine delle nostre vite e in bocca al lupo per il tuo libro.

Grazie a voi per il tempo e lo spazio concessomi!